Alessio Rezza nominato étoile del Teatro dell’Opera di Roma
Last Updated on 16/05/2022
Alessio Rezza è stato nominato etoile del Teatro dell’Opera di Roma dal sovrintendente Francesco Giambrone, su proposta della direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato…

Al Teatro Costanzi di Roma una grande festa per Alessio Rezza, nominato etoile del Teatro dell’Opera di Roma dal sovrintendente Francesco Giambrone, su proposta della direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato, al termine dell’ultima recita di ‘Il Corsarò. Mentre il pubblico applaudiva il ballerino e gli interpreti della coreografia di Josè Carlos Martinez, a sorpresa sono saliti sul palcoscenico il sovrintendente e la direttrice del ballo.
“Il Corpo di Ballo del nostro Teatro è una delle nostre eccellenze, – spiega Giambrone – sono felice di vederlo crescere. E questo riconoscimento così importante a uno dei suoi componenti, che giunge a conclusione di una produzione che ha avuto uno straordinario successo di pubblico, conferma i livelli di qualità raggiunti da tutti sotto la guida di Eleonora Abbagnato. Oggi è una giornata di festa per tutto il nostro teatro“.
Chi è Alessio Rezza
Nato a Modugno, in provincia di Bari, Alessio Rezza entra alla Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala all’età di quindici anni, diplomandosi nel 2008. Nel 2009 entra a far parte del corpo di ballo dell’Opéra di Parigi e nel 2010 si unisce alla compagnia del Teatro dell’Opera di Roma. È ospite in gala di danza internazionali e gli vengono riconosciuti diversi premi. Tra questi, Danza&Danza 2011, Roma in Danza 2011 e Anita Bucchi 2011 come migliore interprete maschile dell’anno. E ancora Premio Positano 2012 come miglior danzatore emergente, Roma è Arte 2013 e Europa in Danza 2016.
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.