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Ruediger Glatz, la prima personale italiana del fotografo omaggia Pier Paolo Pasolini

Sino al 4 settembre 2022 a Palazzo delle Esposizioni la prima mostra personale italiana del fotografo tedesco Ruediger Glatz. Un corpo di oltre sessanta immagini in bianco e nero dedicate a Pier Paolo Pasolini

Sino al 4 settembre 2022 a Palazzo delle Esposizioni la prima mostra personale italiana del fotografo tedesco Ruediger Glatz, a cura di Alessio de’ Navasques. Un corpo di oltre sessanta immagini in bianco e nero dedicate a Pier Paolo Pasolini.

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Gli scatti in mostra

Attraverso una visione clinica, quasi scientifica, che sembra rievocare una certa tradizione fotografica tedesca fino all’esigenza poetica di resa del reale della Subjektive Photographie, Ruediger Glatz incontra il grande intellettuale italiano in un processo di avvicinamento, di rifrazione e riflessione. La mostra è promossa da Roma Culture e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo e rientra tra le attività PPP100, il programma dell’Assessorato alla Cultura per il centenario Pasolini.  

Ruediger Glatz ne restituisce la memoria dello spazio scenico e letterario attraverso i dettagli

L’ineffabilità di un destino solitario – motivo ricorrente nell’opera pasoliniana – il senso dell’assenza, palpabile in certi luoghi, situazioni e memorie, la nostalgia dei personaggi che hanno vissuto quegli spazi, le presenze che fisicamente li hanno abitati e poi lasciati vuoti, tutto questo ha generato una visione personale e unica della figura del poeta nelle immagini dell’artista. I luoghi topografici, così come le architetture, ma anche gli oggetti, in qualche modo denaturalizzati, tornano a essere i “personaggi” della narrazione. Pier Paolo Pasolini ha scelto di impostare la propria narrazione partendo da paesaggi urbani, naturali, periferici, con una forza semantica tale da mantenere un carattere antropologico e politico anche nella finzione del cinema. Così, Ruediger Glatz ne restituisce la memoria dello spazio scenico e letterario attraverso i dettagli, con un processo mutuato dallo stesso poeta, che conferisce alle sue immagini un rapporto nuovo e ambivalente con il tempo.

L’attrice e performer Tilda Swinton e il curatore e storico della moda Olivier Saillard hanno indagato nella monumentalità scultorea dei costumi di Danilo Donati, la memoria dei personaggi pasoliniani

Usando quella “qualità magica” e imprevista della fotografia, che Walter Benjamin definisce “scintilla minima di caso”, un’autenticità che il medium della riproduzione per antonomasia esprime come un incanto cristallizzato nel tempo, Ruediger Glatz è riuscito a documentare la forza dell’assenza nella performance Embodying Pasolini, presentata nel giugno 2021 negli spazi del Mattatoio di Roma. In un’azione in più tempi, l’attrice e performer Tilda Swinton e il curatore e storico della moda Olivier Saillard, hanno indagato nella monumentalità scultorea dei costumi di Danilo Donati, la memoria dei personaggi pasoliniani. La Swinton, con la sua fisicità, diafana e forte allo stesso tempo, guidata da Saillard, ha ricercato nei buchi del tessuto, nel vuoto delle pieghe di questi oggetti inanimati, nella loro percezione materiale e immateriale, l’essenza stessa della cinematografia pasoliniana.

In mostra, come in un ciclo di affreschi, la storia per immagini dell’esperienza performativa

In mostra, come in un ciclo di affreschi, la storia per immagini dell’esperienza performativa: una “stanza” temporale che riflette il magnetismo e i momenti più intensi dell’azione, l’espressività nella materia dei costumi, la sacralità austera nell’atmosfera del Mattatoio, l’intimità e il dialogo nel backstage. L’esposizione prolungata o multipla della pellicola ha permesso al fotografo sdoppiamenti e riflessi, che restituiscono il tempo-spazio sospeso della performance nella trasfigurazione dell’attrice. La luce imprime il riverbero di una “personificazione” che non tocca solo i diversi personaggi, ma anche Pasolini stesso. Il contrasto con il nero svela la fragilità e l’instabilità dell’azione, il carattere intrinsecamente aperto del progetto fotografico.

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