Dal Colosseo al Campidoglio, il “gladiatore” Russel Crowe Ambasciatore di Roma nel mondo
Il gladiatore per eccellenza, Russel Crowe, premio Oscar per la celebre interpretazione nell’altrettanto celebre film del 2000, ha ricevuto dalle mani del Sindaco Roberto Gualtieri una targa di ringraziamento che lo ha insignito del titolo di Ambasciatore di Roma nel mondo

Il gladiatore per eccellenza, Russel Crowe, premio Oscar per la celebre interpretazione nell’altrettanto celebre film del 2000, ha ricevuto dalle mani del Sindaco Roberto Gualtieri una targa di ringraziamento al termine di una cerimonia che lo ha insignito del titolo di Ambasciatore di Roma nel mondo.
La star neozelandese, a Roma per presentare alla Festa del Cinema il suo secondo film da regista e dove ha ricevuto un Premio Speciale per i vent’anni di ‘Alice nella città’, è stato accolto da un lungo applauso dalla folla raccolta sulla piazza del Campidoglio. Dopo l’incontro con il Sindaco e il consueto affaccio dal balcone del suo studio si è svolta in aula Giulio Cesare la cerimonia vera e propria di consegna dell’onoreficienza. “Siamo davvero onorati – ha dichiarato Gualtieri – di ricevere un grande attore e un grande amante di Roma, un ambasciatore vivente che ha fatto tantissimo per far conoscere e amare la Capitale nel mondo“.
Nel corso della visita in Campidoglio “gli ho indicato il mio ufficio e gli ho dato il bentornato nel suo – ha aggiunto il Sindaco – riferendosi al ruolo di Massimo Decimo Meridio interpretato nel film di Ridley Scott.
“Ho un profondo legame con questa città – ha sottolineato Crowe – Ho sempre apprezzato la generosità e la gentilezza che il popolo di Roma mi ha sempre dimostrato. Io sono sempre un ospite qui. Anche Massimo era un ospite, un emigrato, un outsider e voglio chiedere al signor sindaco di utilizzare la sua carica e la sua posizione per dimostrare questo al popolo di Roma e consentire tutto questo anche ai suoi ospiti“. E ha concluso “Sarò sempre al servizio di Roma“.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.