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Marcia su Roma, cosa avvenne il 27 e 28 ottobre 1922

La marcia su Roma fu una manifestazione armata eversiva organizzata dal Partito Nazionale Fascista: l’obiettivo era un colpo di Stato per favorire l’ascesa di Benito Mussolini alla guida del governo. Il 28 ottobre 1922 migliaia di fascisti si diressero sulla capitale minacciando la presa del potere con la violenza

La marcia su Roma fu una manifestazione armata eversiva organizzata dal Partito Nazionale Fascista (PNF). L’obiettivo era un colpo di Stato per favorire l’ascesa di Benito Mussolini alla guida del governo. Il 28 ottobre 1922 migliaia di fascisti si diressero sulla capitale minacciando la presa del potere con la violenza. La manifestazione ebbe termine il 30 ottobre, quando il re Vittorio Emanuele III diede l’incarico a Mussolini di formare un nuovo governo.

Cosa avvenne il 27 ottobre

Tra il 27 e il 28 ottobre le squadre fasciste avrebbero dovuto occupare gli edifici pubblici dei principali centri e poi dirigersi su Roma. Si occuparono prefetture, uffici di comunicazione (postali, telegrafici e telefonici) e stazioni ferroviarie. Ci furono insurrezioni a Pisa e a Siena; scontri armati e morti a Cremona. A Foggia i fascisti, di ritorno da Napoli, occuparono vari uffici pubblici. Ulteriori occupazioni si ebbero in altre città: Alessandria, Bologna, Brescia, Ferrara, Firenze, Gorizia, Novara, Pavia, Piacenza, Porto Maurizio, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia e Verona.

Cosa avvenne il 28 ottobre

Il 28 ottobre iniziò il previsto raduno dei fascisti a Foligno, Monterotondo, Santa Marinella e Tivoli. In totale erano presenti circa 16 000 uomini. Alle ore 9 il decreto per lo stato d’assedio fu presentato al re, che rifiutò di firmarlo. Attorno a mezzogiorno il governo inviò un nuovo telegramma ai prefetti, che annullava il precedente: in mancanza del decreto non dovevano essere applicati i relativi provvedimenti. Ciò diede il via libera all’insurrezione dei fascisti che non incontrarono più alcuna opposizione.

Cosa avvenne il 29 ottobre

Mussolini non aveva partecipato alla marcia, ma era rimasto a Milano. Secondo alcune fonti, nella notte tra il 27 e il 28 ottobre si era portato a Cavallasca per poter fuggire in Svizzera in caso di fallimento dell’azione armata. Visto lo stallo della situazione politica, però, il giorno 29 fu contattato da Roma per raggiungere la capitale e poter ricevere l’incarico dal re per formare il governo. Partì in treno la sera stessa.

Cosa avvenne il 30 ottobre

La mattina del 30 le squadre dei fascisti avevano raggiunto le vicinanze della capitale, dove erano ancora presenti i blocchi ordinati dal governo. Mussolini giunse a Roma in mattinata e incontrò il re per l’incarico di formare il nuovo governo e l’elenco dei ministri fu presentato al sovrano la sera stessa. Le strade furono liberate dai blocchi attorno alle ore 13. Non si fermarono però le violenze fasciste.

Cosa avvenne il 31 ottobre

Il 31 ottobre sul quotidiano Il Popolo d’Italia fu pubblicato l’ordine di smobilitazione. Ci furono però nuove violenze. Nel pomeriggio del 31 ottobre si svolse la sfilata dei fascisti all’Altare della Patria e al Quirinale: un esercito di privati cittadini, con armi detenute illegalmente, sfilò davanti al re, capo dello Stato, e al Presidente del Consiglio dei ministri appena nominato.

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