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“Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Alessandro Gassman al Teatro Sala Umberto di Roma

Dal 3 al 13 novembre 2022, al Teatro Sala Umberto di Roma, lo spettacolo “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Dale Wasserman, con la regia di Alessandro Gassmann. In questa versione, Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia si trasferisce nel 1982 ad Aversa

Dal 3 al 13 novembre 2022, al Teatro Sala Umberto di Roma, lo spettacolo “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Dale Wasserman, dall’omonimo romanzo di Ken Kesey, con la regia di Alessandro Gassmann. In questa versione, Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa.

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Il romanzo, il film, lo spettacolo

Qualcuno volò sul nido del cuculo è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano. Racconta, attraverso gli occhi di Randle McMurphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato. Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico. E questo costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson ed entrato di diritto nella storia del cinema.

Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa

Oggi la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa. Alessandro Gassmann ha ideato un allestimento personalissimo, contemporaneo ed elegante, dirigendo un cast eccezionale, con a capo Daniele Russo. Il risultato è uno spettacolo appassionato, commovente e divertente, imperdibile, per la sua estetica dirompente e per la sua forte carica emotiva e sociale.

“Un grido di denuncia che scuote le coscienze e che fa riflettere”

“Un testo che è una lezione d’impegno civile – spiega Alessandro Gassmann – uno spietato atto di accusa contro i metodi di costrizione e imposizione adottati all’interno dei manicomi ma anche, e soprattutto, una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell’uomo da parte di altri uomini. Un grido di denuncia che scuote le coscienze e che fa riflettere. Come sempre lavorerò sui complessi rapporti psicologici tra i vari personaggi, immergendoli in uno spazio scenico realistico e asettico.”

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