Vasco Rossi in Campidoglio insignito della Lupa d’Oro
Il sindaco Roberto Gualtieri ha insignito Vasco Rossi della Lupa d’Oro, prestigiosa onorificenza che Roma Capitale conferisce a personaggi illustri e artisti particolarmente meritevoli

Il sindaco Roberto Gualtieri ha insignito Vasco Rossi della Lupa d’Oro, prestigiosa onorificenza che Roma Capitale conferisce a personaggi illustri e artisti particolarmente meritevoli. L’anno scorso era toccato ai Maneskin. L’arrivo di Rossi sul Campidoglio è stato preceduto dall’attesa di un folto manipolo di fan che scandivano il nome del cantautore emiliano.
Duetto a sorpresa tra il sindaco Gualtieri e Vasco
Prima della cerimonia, duetto a sorpresa tra il sindaco Gualtieri e Vasco: il primo cittadino ha accolto Rossi nel suo studio, ha imbracciato la chitarra e insieme hanno eseguito Albachiara. Ricevuta dalle mani del Sindaco la statuetta, Rossi si è detto “orgoglioso, lusingato e fiero di ricevere un riconoscimento così importante”. “Roma caput mundi”, ha aggiunto il cantautore, “è la città più importante del mondo, sono contento dell’affetto che mi avete mostrato”.
“Roma è la tua città e ti vuole bene. Benvenuto, Vasco”
“Siamo molto orgogliosi di consegnare la Lupa d’Oro a Vasco che ha dato tantissimo alla cultura, all’arte, alla musica italiana e tantissimo a questa citta con concerti straordinari, un’offerta e un amore da sempre ricambiati”, ha detto il sindaco Gualtieri durante la cerimonia. “Oggi ti rendiamo omaggio in segno d’affetto e amicizia”, ha soggiunto rivolgendosi all’artista. “Roma è la tua città e ti vuole bene. Benvenuto, Vasco”.
E a conferma dell’imponente seguito che Rossi ottiene quando si esibisce in pubblico, Gualtieri ha ricordato le cifre dell’estate 2022: 701mila spettatori ai concerti di Vasco, di cui 120mila per le due date romane al Circo Massimo.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.