I segreti della Traviata di Giuseppe Verdi e il suo iniziale flop
Last Updated on 21/02/2023
La traviata, opera in tre atti di Giuseppe Verdi, è incentrata su La signora delle camelie di Alexandre Dumas. Considerata parte di una cosiddetta “trilogia popolare” di Verdi, è una delle più grandi opere mai scritte e una delle più rappresentate…

La traviata, opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, è incentrata su La signora delle camelie, opera teatrale di Alexandre Dumas (figlio). Considerata parte di una cosiddetta “trilogia popolare” di Verdi, assieme a Il trovatore e a Rigoletto, non solo è una delle più grandi opere mai scritte, ma è anche, secondo Operabase (2013) l’opera più rappresentata al mondo nelle ultime cinque stagioni, con 629 recite.
Le origini dell’opera
Fu in parte composta nella villa degli editori Ricordi a Cadenabbia, sul lago di Como e nella Tenuta di Sant’Agata. La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice il 6 marzo 1853, ma non fu il successo che l’autore si aspettava. Fu quindi rielaborata e poi ripresa il 6 maggio 1854 a Venezia al Teatro San Benedetto, con interpreti come Maria Spezia Aldighieri, ottenendo un grande successo.
Le ragioni del fiasco
Al di là del cast non all’altezza e dell’orchestra modesta, fu la vicenda a scandalizzare il pubblico, sia perché la protagonista era una cortigiana, ma per la vicenda contemporanea che si svolgeva interamente in interni. Del resto il personaggio di Violetta, la protagonista, è ispirato alla figura di Alphonsine Plessis, cortigiana ai tempi di Luigi Filippo ed amante di Alexandre Dumas figlio, l’Autore de La signora della Camelie. Non è un caso, infatti, che Violetta muore di tisi, proprio come la Plessis (1847).
Le critiche e la censura
A causa della critica alla società borghese, l’opera, nei teatri di Firenze, Bologna, Parma (10 gennaio 1855 nel Teatro Regio di Parma come Violetta), Napoli e Roma, fu rimaneggiata dalla censura e messa in scena con alcuni pezzi totalmente stravolti. Sempre per sfuggire alla censura, l’opera dovette essere spostata come ambientazione cronologica dal XIX al XVIII secolo.
La trama dell’opera
Violetta Valéry, giovane cortigiana parigina, per amore di Alfredo decide di cambiare vita, di abbandonare Parigi e di trasferirsi in campagna. Lì i due innamorati vivono felici, ma un giorno arriva Germont, il padre di Alfredo: questo chiede a Violetta di lasciarlo per sempre perché la loro convivenza disdicevole rischia di far saltare il matrimonio della sorella di Alfredo.
Violetta prima cerca di opporsi, poi si convince e scrive una lettera di addio ad Alfredo. Lui, arrabbiato e deluso, la raggiunge e le getta del denaro ai piedi. Violetta, malata di tisi, è ormai in fin di vita quando Alfredo, venuto a sapere la verità, va a chiederle perdono. Dopo averlo rivisto per l’ultima volta, Violetta si spegne.
Chi è Giuseppe Verdi, uno dei più grandi operisti e compositori di ogni tempo
Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901) è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi operisti e compositori di ogni tempo, insieme ad altri protagonisti del teatro musicale italiano dell’ Ottocento, come Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti. Le sue opere rimangono ancora tra le più conosciute ed eseguite nei teatri di tutto il mondo, in particolare l’Aida (1871), il Nabucco (1842) e la “triade verdiana”: Rigoletto (1851), Il trovatore (1853) e La traviata (1853).
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.