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I segreti dell’Aida e l’iniziale rifiuto di Giuseppe Verdi

Aida è un’opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni. Fu commissionata da Isma’il Pascià, khedivé d’Egitto, per celebrare l’apertura del Canale di Suez. Verdi, però, disse subito di no…

Aida è un’opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, basata su un soggetto originale dell’archeologo francese Auguste Mariette, primo direttore del Museo Egizio del Cairo. Fu commissionata da Isma’il Pascià, khedivé d’Egitto, per celebrare l’apertura del Canale di Suez (1869).

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La genesi dell’opera

Verdi, però, si rifiutò: innanzitutto perché non gradiva scrivere musica d’occasione o di circostanza, poi perché non intendeva affrontare un così lungo viaggio. Ma il khedivé insistette col compositore italiano e, tramite l’intercessione dell’egittologo Auguste Mariette, disse alla fine di sì, a patto che non dovesse recarsi lì di persona. A convincerlo definitivamente fu però la lettura dello “scenario”, che trovò ”ben fatto” e “splendido di mise en scene”. Come condizioni impose un completo controllo sulla realizzazione del libretto, sull’allestimento e sulla scelta del cast. Il ricco compenso era di 150mila franchi.

La prima dell’Aida

La prima, concordata per il gennaio 1871, fu ritardata a causa dell’assedio prussiano a Parigi durante la guerra franco-prussiana. Avvenne quindi al Cairo il 24 dicembre 1871, e riscosse grandi consensi. Più volte l’esecuzione fu interrotta dagli applausi e dall’entusiasmo del pubblico: “Dopo il preludio il pubblico non si occupò che dell’Aida, e per essa sola ebbe applausi ad ogni pezzo, ad ogni frase, sempre accompagnando la musica colla più sostenuta attenzione”.

Le “altre prime”

Eppure Verdi, che non partecipò alla prima, era molto insoddisfatto del fatto che il pubblico fosse composto solamente da personalità, politici e critici invitati. Per questo riteneva decisiva la prima italiana ed europea, tenutasi alla Scala di Milano l’8 febbraio 1872, anche qui accolta con grande entusiasmo. In seguito fu allestita nei principali teatri d’opera di tutta Italia, tra cui il Teatro Regio di Parma (20 aprile 1872), il Teatro di San Carlo di Napoli (30 marzo 1873), La Fenice di Venezia (11 giugno 1873) e il Teatro Regio di Torino (26 dicembre 1874).

L’Aida nel cinema

Nel 1953 fu prodotto Aida, trasposizione cinematografica dell’opera diretta da Clemente Fracassi, con Sophia Loren nel ruolo di Aida e con la voce di Renata Tebaldi. Mentre risale al 2001, liberamente ispirato all’opera, Aida degli alberi, film d’animazione prodotto dalla Lanterna Magica con la regia di Guido Manuli e la voce di Olivia Manescalchi.

La trama

Durante la guerra tra Etiopia ed Egitto, Aida, figlia del re etiope, è stata fatta schiava e portata in Egitto, ma nessuno conosce la sua identità. Qui Aida si innamora, ricambiata, del comandante delle truppe egiziane Radames. Ma lui è anche il futuro erede al trono egiziano perché promesso sposo alla figlia del faraone, Amneris.

Quando durante una seconda guerra viene fatto schiavo Amonasro, re di Etiopia nonché padre di Aida. Questi la convince a farsi rivelare da Radames il percorso delle truppe egizie. Radames cade nella trappola e, disperato, si costituisce come traditore della patria. Nonostante le suppliche che Amneris rivolge, questi viene condannato a essere sepolto vivo. Aida, ancora innamorata di lui, si farà seppellire viva con lui.

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