Alberto Sordi e il suo tempo, apre la mostra nella sua storica villa romana
Last Updated on 22/09/2023
La mostra sarà visitabile sino al 26 novembre 2023 ed è ospitata nella Casa Museo Alberto Sordi, la storica villa in cui l’attore visse dal 1958 al 2003

Nel ventennale della scomparsa dello straordinario interprete del cinema italiano, la Fondazione Museo Alberto Sordi in collaborazione con la Fondazione Alberto Sordi per i giovani promuovono la mostra Alberto Sordi e il suo tempo. Omaggio al grande attore a vent’anni dalla scomparsa. La mostra, a cura di Alessandra Maria Sette, sarà visitabile sino al 26 novembre 2023 ed è ospitata nella Casa Museo Alberto Sordi, la storica villa in cui l’attore visse dal 1958 al 2003, sede dell’Archivio Storico e della Fondazione Museo che dal 2011 tutela, divulga e valorizza la sua figura a livello nazionale ed internazionale. Per l’occasione, apre al pubblico il Grande Salone e il Teatro dove l’attore usava proiettare in anteprima le pellicole dei suoi film. In esposizione materiali provenienti dall’Archivio Storico della Fondazione Museo Alberto Sordi e da altri 13 archivi fotografici pubblici e privati.
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Le opere in mostra
La mostra esplora la figura dell’attore in una chiave totalmente nuova, in ideale continuità con il progetto che l’attore condusse in Rai alla fine degli anni Settanta, dal titolo “Storia di un italiano” in cui si faceva conduttore/narratore di un secolo di storia attraverso le molte maschere indossate nei suoi quasi duecento film. Un percorso in parallelo tra il cinema che ha fatto storia e la storia che ha fatto il cinema.
La carriera professionale di Alberto Sordi si intreccia con le vicende del nostro Paese, dal 1920 al 2003
La carriera professionale di Alberto Sordi si intreccia con le vicende del nostro Paese, dal 1920 al 2003. Il primo e secondo dopoguerra, il boom economico, gli anni di piombo, il referendum sul divorzio, l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, sono solo alcuni degli eventi storici del secolo scorso, in cui importanti conquiste si alternano a forti tensioni sociali. Un’Italia della ricostruzione e del cambiamento che Sordi interpreta attraverso una, cento, mille maschere in un cinema che ha fatto la storia.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.