Lou De Matteis, in mostra le foto scattate in Italia dal 1972 al 1980
Dal 6 dicembre 2023 al 24 marzo 2024, presso il Museo di Roma in Trastevere, sarà visitabile la mostra “Lou De Matteis. Un viaggio di ritorno/A Journey Back. Fotografie in Italia 1972- 1980”

Dal 6 dicembre 2023 al 24 marzo 2024, presso il Museo di Roma in Trastevere, sarà visitabile la mostra “Lou De Matteis. Un viaggio di ritorno/A Journey Back. Fotografie in Italia 1972- 1980”: il diario visivo, espresso attraverso la fotografia, di quattro viaggi che il fotoreporter statunitense di origine italiana Lou Dematteis compie in Italia nel 1972, 1977, 1979 e 1980.
Le opere in mostra
Durante quei quattro viaggi, nati dal desiderio di un giovane italoamericano di seconda generazione di scoprire il Paese dei suoi avi, Dematteis si confronta con una realtà fino ad allora solo immaginata e attraversa la penisola in lungo e in largo. Un Gran Tour iniziatico che il percorso espositivo cerca di restituire sia in senso cronologico che geografico, per evidenziare anche il processo di rapida trasformazione della società italiana di quegli anni.
Quello che le foto italiane di Dematteis mostrano, oltre che uno spaccato di quasi dieci anni della nostra società, è anche lo sguardo del loro autore, un giovane americano, di idee radicali e in conflitto con le scelte politiche del suo Paese, che cerca risposte nelle sue origini anagrafiche, al cospetto di una cultura e di un contesto politico-sociale profondamente differente da quello di provenienza. In esse troviamo l’essenza più autentica dell’Italia di allora, quella “ufficiale”, che riempiva di sé la stampa non allineata, e quella più sommessa, le lotte operaie e la vita nelle strade, il quotidiano della gente comune, i riti sociali, la fabbrica e la scuola, il lavoro nero e quello nei campi, in un carosello di volti e luoghi che sollecitano memoria e immaginario collettivo.
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.