“Szymborska e il mondo-collage”, alla Sapienza una mostra per il centenario dalla nascita del Premio Nobel
Dal 20 novembre, il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma, ospiterà la mostra “Szymborska e il mondo-collage”, in occasione del centenario dalla nascita del Premio Nobel Wisława Szymborska

Dal 20 novembre al 20 dicembre 2023, il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma, in Piazzale Aldo Moro 5, ospiterà la mostra “Szymborska e il mondo-collage”. L’esposizione, co-organizzata dall’Istituto Polacco di Roma nel centenario dalla nascita del Premio Nobel Wisława Szymborska, è dedicata ai collages della poetessa polacca. E’ a cura di Luigi Marinelli e Anna Jagiełło, con la collaborazione di Gaia Fiorentino, e sarà visitabile gratuitamente da lunedì a sabato 15.00 – 19.00.
La mostra presenta la poetessa in una veste particolare
La mostra presenta la poetessa in una veste particolare: sono esposte ottanta cartoline, realizzate da Szymborska attraverso la tecnica del collage, da lei indirizzate ai suoi amici intimi nell’arco di diversi decenni. I collages presentati al MLAC sono esposti grazie alla cortesia del professor Edward Balcerzan, critico e scrittore di Poznań, di Jaroslaw Mikolajewski, poeta, saggista e traduttore di Varsavia, e della Fondazione Szymborska di Cracovia.
Alla mostra è presente un manuale di inglese illustrato
Alla mostra è presente un manuale di inglese da lei illustrato: esordio artistico della poetessa che per il volume realizza nel 1946, ad un anno dal suo debutto letterario, ottanta disegni. Sembra poi allontanarsi per un decennio dalla produzione grafica che riprende negli anni Sessanta con la realizzazione dei collages.
Il mondo-collage di Wisława Szymborska viene coltivato nella sfera privata della vita dell’artista
Il mondo-collage di Wisława Szymborska viene coltivato nella sfera privata della vita dell’artista. Nel suo libro Nulla di ordinariosu W. Szymborska (ediz. Adelphi) il segretario personale della poetessa, Michał Rusinek, scrittore, traduttore e docente dell’Università Jagellonica di Cracovia, attualmente presidente della Fondazione Szymborska, descrive così il momento della realizzazione dei collages: “Verso la fine dell’anno, per lo più in novembre Wisława Szymborska mi chiedeva di non andare da lei per alcuni giorni e di non fissarle appuntamenti, perché in questo tempo avrebbe «fatto l’artista».
Era il tempo in cui componeva i collages. Non era permesso andare da lei non tanto per via della concentrazione necessaria all’artista, quanto per via della tecnica che utilizzava. Tutto il pavimento dell’appartamento era ingombro di ritagli di giornali e vecchi cataloghi. La Szymborska ci passava sopra come una cicogna, li accoppiava, scoppiava a ridere e li incollava sui cartoncini. Così nascevano i suoi collages”.
I Wyklejanki (ritaglini), come Szymborska li chiamava, hanno quasi sempre un destinatario
I Wyklejanki (ritaglini), come Szymborska li chiamava, hanno quasi sempre un destinatario. Erano, infatti, inviati dall’artista, anche come biglietti di auguri, agli amici e ai conoscenti più cari. I collages hanno, quindi, una natura dialogica e sono una concretizzazione dell’idea di amicizia che l’artista ha ben espresso nei suoi versi: “Sai che l’amicizia va concreata come l’amore?”.
Nella poesia programmatica La gioia di scrivere, Szymborska sostiene che la poesia sia la “libertà di legare con catene di segni un mondo indipendente da quello reale”, un’idea che richiama la modalità operativa della pratica del collage.
Poesia e cartoline-collages giungono quindi a condividere un certo utilizzo dell’assurdo, del nonsense. L’arte di Szymborska tende a stupire e a sorprendere il suo fruitore. Michał Rusinek suggerisce così che la chiave per comprendere i collages di Wisława Szymborska è l’ironia che “permette di guardare diversamente non solo il mondo ma anche il linguaggio col quale lo descriviamo”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.