Cin Cin Là: la recensione
Last Updated on 10/04/2019
Per la prima volta, dopo oltre sessant’anni sulle scene, la storica Compagnia Italiana di Operette si è esibita a Roma al Teatro Parioli Peppino De Filippo. La compagnia vanta all’interno del cast talentuosi performer che, con grande professionalità, portano in alto il nome della compagnia.
L’operetta è di per se un genere a parte un misto, se vogliamo, tra un varietà e l’opera stessa, ed è per questo un genere che dovrebbe essere riconsiderato dal pubblico più giovane. E alla compagnia non manca proprio nulla all’interno del vasto repertorio che attualmente portano in giro per l’Italia fino alla fine del tour.

LA TRAMA – A Roma si presentano con Cin Ci Là per la regia di Franco Barbero e la direzione musicale di Maurizio Bogliolo. L’operetta, ambientata a Macao, fa rivivere la divertente storia della principessa Myosotis e il principe Ciclamino, poco entusiasti del loro matrimonio e decisamente poco esperti della vita di coppia. Ci penserà Cin Ci Là, attrice navigata e di successo, a far “scuola d’amore” ai giovani eredi al trono, anche se con non pochi problemi. Tra i tanti uno spasimante, Petit Gris, che fa di tutto per conquistarla.
IL CAST – La ditta è composta dal comico Victor Carlo Vitale, qui nelle vesti di Petit, e dalla Soubrette Silvia Santoro alias Cin ci Là. Sono due mondi, e due modi che insieme formano un buon equilibrio delle parti sulla scena. Vitale veste il personaggio con abiti caratteriali, teneri e impacciati, che entrano perfettamente in contrasto con l’oggetto del suo desiderio. Silvia Santoro sfoggia un elegante quanto aggressiva presenza nel ruolo, che descrive perfettamente il personaggio di Cin Ci Là, attraverso doti canore e talento recitativo che catturano lo spettatore. Irene Geninatti Chiolero ( Myosotys) e Massimiliano Costantino ( Ciclamino) ci regalano, attraverso le arie liriche che compongono l’operetta, attimi di intenso canto e momenti di tenera e divertente ironia. Gianvito Pascale, infine, è un Blum cinico e divertente.
La scenografia riporta immediatamente lo spettatore alla città di Macao, e fa da cornice ai performer facendo tornare alla memoria il teatro retrò. Splendidi i costumi indossati da tutti i componenti della compagnia, perfetta fusione tra l’alto varietà e l’opera. Le coreografie di stampo un po’ vintage sono curate da Monica Emmi.
INNO ALL’AMORE – Il testo ci riporta all’interno di vari mondi, quello dei matrimoni combinati e dell’educazione impartita ai figli che a volte, per paura del confronto, cela qualche piccolo ma fondamentale segreto per la vita. E ci ricorda anche quelle donne che pur di arrivare alla propria meta sono disposte a tutto, forse anche a mettere da parte i sentimenti, il motore delle preoccupazioni del mondo femminile.
Vi è poi un’ironica visione delle rottura delle regole, imposte dalla società in cui si è nati e dai doveri nei confronti di questa. L’interesse per il nuovo e per ciò che può apparire come un fuoco di paglia, quei vizi del corpo che fanno di noi tutti, uomini e donne. Un inno ironico all’amore che vince sempre, almeno nelle belle favole.
INFO – Musica: Carlo Lombardo – Virgilio Ranzato. Librettista: Carlo Lombardo. Regia: Franco Barbero. Direttore musicale: Maurizio Bogliolo. Coreografa: Monica Emmi. Con: Victor Carlo Vitale, Silvia Santoro, Claudio Pinto, Irene Geninatti Chiolero, Massimiliano Costantino, Gianvito Pascale, Simone Pavesio, Mattia Rosellini, Nicola Vivaldi. Balletto: Monica Emmi,Maria Teresa Nania, Giulia Pennati, Silvia Di Pierro, Giada Lucarini, Perrotta Idiana. Ancora in Tour.
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Siciliana, anno 1984 . Ho sempre fatto qualcosa inerente l’arte. Danza fino a 20 anni per poi innamorarmi del canto e della recitazione. Ho frequentato l’istituto d’arte della mia città, diventando decoratrice pittorica. Mi specializzo nelle arti performative frequentando una scuola di musical, un’accademia di recitazione. Infine conseguo la laurea alla Sapienza, sempre in teatro. Attualmente sono un’attrice, cantante e regista teatrale; ma non si sa mai! Non si smette mai di imparare, mai.
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