Il “ruggito” di Antonello Dose contro l’AIDS
Last Updated on 22/06/2017
A conclusione della nona edizione di ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research), arte e spettacolo si uniscono per lanciare un messaggio: l’AIDS miete ancora vittime. Le terapie fanno vivere, certo, ma non bene. E non si potrà guarire. Ciò nonostante, però, occorre parlarne.
Tra gli ospiti del maxi congresso, in giuria per il concorso artistico Raccontart, anche Antonello Dose, il conduttore radiofonico Rai de “Il ruggito del coniglio”, autore del libro “La rivoluzione del coniglio”, in cui ha confessato di essere gay e sieropositivo. Un coming out forte, che ha destato non poco scalpore. Ma che ha fatto bene. Sicuramente a lui. E, forse, alla nostra “ancestrale” società.
“Conosco qualcuno che è sieropositivo – ha dichiarato Dose durante l’evento, parlando di alcuni suoi colleghi dello showbiz – e rispetto i motivi per cui non ne vogliono parlare. Di altri non lo so, ma si vede, perché le persone in terapia, soprattutto di quegli anni, mostrano i segni degli effetti collaterali. Mi ritengo una persona fortunata per poterne parlare, e credo di aver fatto bene. Intorno a me sento tantissimo rispetto e stima, con tante dimostrazioni di affetto da tutta Italia. Forse avrei dovuto farlo anche prima”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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