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Giacomo Balla a Roma, un dialogo con la Natura

Last Updated on 09/05/2019

Apre oggi, e sarà visitabile sino al 19 febbraio 2019, presso il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, una mostra su Giacomo Balla inerente un filone paesaggista maturato nell’Urbe

Apre oggi, e sarà visitabile sino al 19 febbraio 2019, presso il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, una mostra su Giacomo Balla inerente un filone paesaggista maturato nell’Urbe.

Balla a Villa Borghese 2
La locandina dell’esposizione

LA MOSTRA – “Balla a Villa Borghese”, ovvero un excursus su un preciso periodo dell’esistenza dell’artista. Estate 1904: Balla si trasferisce in un antico monastero dell’attuale via Paisiello. Il quartiere Parioli ha una fisionomia ben diversa dall’attuale: ai limiti dell’area urbanizzata, offre alla vista panorami più prossimi ad un ambiente naturale che cittadino. In un contesto del genere, l’occhio del pittore cattura e riporta su tela scorci, vedute, diurni e notturni, realizzati secondo la tecnica divisionista.

Morbide e puntuali pennellate animano la superficie pittorica, in linea con precise e particolareggiate ricerche su forma e colore, influenzate dal ruolo-chiave della luce. Tocchi di colore non mescolato suggeriscono, da lontano, una omogeneità cromatica, per poi rivelare, da vicino, segniche tracce di colore. Un florilegio di oltre trenta opere rivela aspetti poco conosciuti di una personalità celebre per l’adesione al Futurismo, ma difficilmente incasellabile in un unico movimento artistico. Si tratta di una produzione che prepara il terreno al grande polittico “Villa Borghese”, del 1910, summa delle sperimentazioni dell’artista verso l’astrazione.

Alcune delle opere in mostra

Chi è Giacomo Balla

L’ARTISTA – Giacomo Balla nasce a Torino il 18 Luglio 1871. All’Accademia Albertina si dedica allo studio della prospettiva, dell’anatomia e della composizione geometrica. Nel 1895, a Roma, diviene un avanguardista della nuova tecnica divisionista, con applicazioni sulla tela di porzioni di colore non mescolato (diviso, appunto). Le opere di questo periodo mostrano un interesse verso il socialismo umanitario e il positivismo scientifico. Nel 1910 l’artista firma il “Manifesto dei pittori futuristi”. In linea con ciò, cerca di rendere in pittura l’idea del dinamismo della vita moderna. Si dedica anche alla scenografia e alla creazione di elementi di arredo e di design. Critico nei confronti del Secondo Futurismo, se ne allontana, virando sulla figurazione naturalistica. Nel corso della sua carriera, partecipa numerose volte alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma.

Info e contatti

Produzione: Boga Foundation. Enti promotori: Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Galleria Mucciaccia. Curatela: Elena Gigli. Uffici stampa: Zètema Progetto Cultura. Orari: Da Mar. a Ven., h 10.00 – 16.00; Sab. e Dom.: h 10.00 – 19.00. L’ingresso è gratuito e consentito fino a mezz’ora prima della chiusura. Contatti utili: +39 060608; info@museocarlobilotti.it; http://www.ballavillaborghese.it

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