Intervista a Susy Manzo: “Da bambina mi chiudevo nello sgabuzzino. E disegnavo…”
Last Updated on 13/05/2019
Intervista all’artista milanese Susy Manzo, che inaugura oggi la mostra “Canone inverso” insieme a Pamela Ferri nella galleria SpazioCima
Il lavoro di ricerca di Susy Manzo è legato alla forma. E, soprattutto, al cuore. Perché per lei non importa ciò che si è, ma ciò che si sente. E ciò che si vorrà sentire. Le sue opere di carta sembrano sculture in rilievo, con un foglio che appare intagliato come se fosse legno. Non semplici origami con vari sovrapposizioni e livelli, bensì minuziosi ricami tridimensionali con figure, spesso autobiografiche, che raccontano speranze e paure. I suoi motivi floreali, inoltre, infondono ulteriore leggerezza e sensibilità, ricreando scenari onirici e, spesso, mitologici.

E’ l’arte di Susy, nata a Milano, che vive e lavora a Cusano Milanino. Dopo avere ultimato gli studi presso la Libera Accademia Pittura Vittorio Viviani di Nova Milanese e presso la Esem di Milano, inizia un interessante processo di ricerca della carta. Con il disegno il paper cutting e la scultura, rappresenta labirinti, luoghi immaginari, ricordi, ricami e trame di carta, in cui la figura umana si fonde totalmente con il mondo naturale.
In vista di “Canone inverso”, la nuova mostra della galleria romana SpazioCima, che la vedrà protagonista assieme a Pamela Ferri, da stasera sino all’8 marzo, le abbiamo posto qualche domanda. Per capire da dove nasce la sua arte. E dove vuole arrivare.
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Susy Manzo, cosa è l’arte per te?
E’ la vita. Tutto ciò che ci circonda, che viviamo e vediamo è arte…
Qual è stato il preciso momento in cui ti sei sentita, anche se a livello primordiale, artista?
Da bambina amavo trascorrere il mio tempo nello sgabuzzino di casa. Bizzarro vero? Ma lì stavo bene, era un locale piccolo piccolo (come me). Giocavo e disegnavo tantissimo. Le matite colorate e i pennarelli erano ovunque. Un giorno, dopo essermi “rinchiusa” in questa stanza ho deciso di volerla rendere ancora più “mia”, così ho iniziato a disegnare un enorme prato fiorito su tutte le pareti. Ricordo perfettamente l’entusiasmo e la piacevole sensazione di benessere di quei momenti. Ero felice mentre disegnavo sul muro. Lì credo di essermi sentita (assolutamente a livello primordiale) artista.
Da cosa (o da chi) trai spunto per la tua arte?
E’ dal vissuto quotidiano che prendo spunto per il mio lavoro, dall’osservazione del mio rapporto con la vita di tutti i giorni, dalle mie relazioni interpersonali e dalle mie paure. Un evento, un ricordo o un semplice racconto possono influenzare la realizzazione di una mia opera, i racconti delle storie di famiglia, sono vere e proprie favole da reinventare. Mi interessa approfondire le usanze e le tradizioni popolari della nostra cultura, misurare l’aspetto psicologico delle fragili e delicate dinamiche relazionali dell’individuo.

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Perché essere un artista oggi può ritenersi difficile?
Ti rispondo con una domanda: perché oggi è tutto difficile? La crisi economica, la politica… sono argomenti e motivazioni che già conosciamo tutti. Potremmo riflettere probabilmente sul perché dell’individualismo, dell’incapacità e della non volontà di molti di noi, di riprenderci e di far rispettare quei “valori” che determinano la formazione morale della persona. Essere artista comporta molti sacrifici che molti non conoscono perché ritengono questo un “non lavoro”. Non elenco quali siano le difficoltà, ma sottolineo la superficialità della nostra società che non riconosce ufficialmente quella dell’artista una professione.
Le tre opere che ti rappresentano di più e perchè.
Le opere che ho scelto, rappresentative per linguaggio e forma narrativa, evidenziano la mia continua ricerca sulla fragilità e sulla delicatezza dell’individuo.
Prossimi progetti.
Il giorno 2 marzo sarà inaugurata la mia personale “Storie Sospese – Non Lasciarmi Mai” a cura di Giulio Gallo, con la coordinazione di Roberto Milani presso Casa D’Arte San Lorenzo nel cuore della città di Riccione, in Piazzale Ceccarani 8. La mostra sarà visitabile dal 1 al 17 marzo. Sempre nel mese di marzo, in Sicilia, parteciperò alla seconda edizione di un progetto sul Libro d’Artista. L’evento sarà organizzato con la collaborazione di Aurelia Nicolosi, curatrice e gallerista di KoArt Unconventional Place, e la prestigiosa Biblioteca Regionale Universitaria di Catania.
Dal 27 aprile al 5 maggio, a Napoli, in occasione della quarta edizione di NapoliModaDesign, sarò presente con alcune mie installazioni esposte all’interno del Palazzo dei Congressi Federico II, in via Partenope 36. E’ in definizione un’altra mostra personale che si svolgerà nel mese di giugno a Milano all’interno di un lussuoso Hotel in Piazza della Repubblica. A breve verrà ufficializzata una prestigiosa collettiva dedicata a Leonardo da Vinci.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.