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Depero, Balla e il capolavoro di Crali: i grandi del Futurismo in una mostra

Tra le opere esposte, anche quella che è considerata la summa dell’aeropittura: “Incuneandosi nell’abitato”, capolavoro di Tullio Crali

Tullio Crali INCUNEANDOSI NELL'ABITATO, 1938 Ca.
Tullio Crali INCUNEANDOSI NELL’ABITATO, 1938 Ca.

Proseguirà sino al 15 settembre 2019 la mostra “Senza tema” della galleria Futurism and Co, vicino Piazza di Spagna. L’esposizione, a cura di Giancarlo Carpi, propone circa settanta opere, con tantissimi nomi illustri del Futurismo, la corrente fondata da Tommaso Marinetti nel 1909. Da Fortunato Depero a Umberto Boccioni, da Primo Conti a Giacomo Balla.

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“Incuneandosi nell’abitato”, il capolavoro di Tullio Crali

Tra le opere esposte, anche quella che è considerata la summa dell’aeropittura. “Incuneandosi nell’abitato”, capolavoro di Tullio Crali, è stato dipinto nel 1938, e proietta lo spettatore nella cabina di pilotaggio di un aereo in picchiata verso i palazzi di una città. Una sensazione che l’artista conosceva, essendo stato ammesso, da giovane, a partecipare ad alcuni voli aerei. Una passione, questa, che l’avrebbe portato a dedicare una serie di quadri alle Frecce Tricolore da ottantenne. L’opera, che appartiene al grande collezionista Massimo Carpi, la cui figlia, Francesca, dirige la galleria, sarà esposta fino a metà giugno. Mentre tutte le altre opere rimarranno visibili fino al 15 settembre.

“L’opera futurista – dichiara il curatore Giancarlo Carpisi basa sul superamento del limite che a volte essa stessa pone. Sullo sconfinamento tra generi artistici, tra linguaggi e tra espressioni mediali. L’opera futurista ambisce alla lucentezza del metallo e all’immaterialità delle sensazioni, ai profumi e al gusto. L’opera futurista considera il suo “soggetto”, un’automobile, un concerto, una paesaggio aereo, una motocicletta o un bicchiere, come altrettante essenze che si trasferiscono ed esprimono nel loro moto. Nell’opera futurista la materia prende vita e l’uomo è pensato in quella stessa materia, come se fosse diventato qualcos’altro. Così si apre a un futuro, determina la possibilità del suo futuro”.

Le altre opere in mostra

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