Very Bad Things, Andrea Mastrovito racconta donne e molestie
Aprirà lunedì 17 giugno, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la mostra di Andrea Mastrovito, a cura di Ilaria Bernardi

Aprirà lunedì 17 giugno, sino al 29 settembre, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la mostra di Andrea Mastrovito, a cura di Ilaria Bernardi.
Partirà lunedì 17 giugno, sino al 29 settembre, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il progetto Connection Gallery, a cura di Massimo Mininni. Questo nasce per promuovere il lavoro di giovani artisti, chiamati a realizzare un’opera site-specific per il museo.
Il primo artista in programma
Il primo dei tre momenti dedicati ad altrettanti artisti italiani contemporanei, selezionati e abbinati ciascuno a un diverso curatore, è quello che inaugura il 17 giugno con Andrea Mastrovito, autore della mostra Very Bad Things, a cura di Ilaria Bernardi. Qui l’artista rivolge l’attenzione al complesso rapporto della donna con l’uomo e con il potere. Lo fa ispirandosi liberamente a storie che, seppur molto distanti nello spazio e nel tempo, sono accomunate dal tema delle molestie sessuali. Come l’episodio biblico di Susanna e i Vecchioni, una delle più antiche narrazioni sull’argomento. O la controversa vicenda di Ambra Battilana Gutierrez. Poi la favola di Dafne e molte altre.
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Very Bad Things, donne e molestie sessuali
Very Bad Things trae libera ispirazione da molteplici storie per delineare una narrazione ambigua e di fantasia, in cui i personaggi raffigurati sono simbolici, non identificati né identificabili. La realtà dei fatti, pur nella sottesa violenza, risulta nascosta tra i diversi piani di lettura per condurre il visitatore a riflettere sulla reiterazione, in ogni epoca, di vicende circa molestie sulle donne e su come, molto spesso, sia difficile dimostrare la verità dei fatti.
Per questa ragione, attraverso una particolare soluzione espositiva, Mastrovito propone la sovrapposizione tra leggibile/non leggibile, vero/falso, conoscibile/inconoscibile. Per sottolineare la dicotomia senza soluzione tra il continuo tentativo dell’uomo di conoscere la verità e l’estrema difficoltà, se non l’impossibilità, di distinguerla dalla menzogna.
Chi è Andrea Mastrovito
Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978) si è formato in Italia e vive a New York. Il suo percorso si concentra sul disegno alternando il lavoro in studio a interventi installativi e performativi. Ha vinto nel 2007 il New York Prize, nel 2012 il Moroso Prize e nel 2016 il Premio Ermanno Casoli. Tra le personali, Symphony of a Century, Kunsthalle, Osnabruck (2018); Here the Dreamers Sleep, Museo Andersen, Roma (2015); At the End of the Line, GAMEC, Bergamo (2014) e Le Cinque Giornate, Museo del Novecento di Milano (2011). Il suo lavoro è stato incluso in numerose istituzioni in Europa e Stati Uniti, tra cui Museum of Art and Design, New York; MAXXI Museo delle Arti del XXI secolo, Roma; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Manchester Art Gallery, Manchester; B.P.S. 22, Charleroi; Museum of Contemporary Design and Applied Arts, Lausanne.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.