I segreti di Roma – Vittoriano, un concorso pubblico per erigerlo?
I concorrenti ebbero un anno di tempo per consegnare il progetto. Le proposte presentate furono 98 e delle tre selezionate la scelta finale cadde su…

Viene impropriamente detto Altare della Patria, ma andrebbe menzionato semplicemente come Vittoriano. O come Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, o Mole del Vittoriano. Si tratta di un complesso monumentale nazionale italiano situato a Roma in piazza Venezia, sul versante settentrionale del colle del Campidoglio, opera degli architetti Ettore Ferrari, Pio Piacentini e Giuseppe Sacconi.
Scopri gli altri luoghi di Roma di Uozzart.com
Cosa vedere all’Altare della Patria
Esso conserva anche l’Altare della Patria, dapprima un’ara della dea Roma e poi anche sacello del Milite Ignoto, adottando così la funzione di un tempio laico consacrato all’Italia. Per il suo grande valore rappresentativo, l’intero Vittoriano è spesso erroneamente chiamato Altare della Patria, sebbene quest’ultimo ne costituisca solo una parte. Sopra la statua della dea Roma c’è l’imponente monumento del primo re d’Italia a cavallo.
Nel 1882 fu bandito un concorso riservato ai soli progettisti italiani
Alla morte di Vittorio Emanuele II, nel 1878, fu deciso di innalzare un monumento che celebrasse il Padre della Patria e con lui l’intera stagione risorgimentale. Nel 1882 fu bandito un concorso riservato ai soli progettisti italiani. Il progetto richiedeva “un complesso da erigere sull’altura settentrionale del Campidoglio, in asse con la via del Corso. Una statua equestre in bronzo del Re. Uno sfondo architettonico di almeno trenta metri di lunghezza e ventinove d’altezza, lasciato libero nella forma ma atto a coprire gli edifici retrostanti e la laterale Chiesa di Santa Maria in Aracoeli”.
Leggi gli altri articoli “architettonici” di Uozzart.com
Le proposte presentate furono 98, ma la commissione reale votò all’unanimità quella di Giuseppe Sacconi
I concorrenti ebbero un anno di tempo per consegnare il progetto. Le proposte presentate furono 98 e delle tre selezionate per la scelta finale la commissione reale votò all’unanimità quella di Giuseppe Sacconi, giovane architetto marchigiano. Il complesso monumentale fu inaugurato davanti a un’immensa folla il 4 giugno 1911, in occasione degli eventi collegati all’Esposizione internazionale di Torino durante le celebrazioni del 50º anniversario dell’Unità d’Italia, da re Vittorio Emanuele III.
Appassionati di arte, teatro, cinema, architettura, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter e Google News
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.