Tevereterno e William Kentridge in mostra al Teatro Valle
Da giovedì 19 settembre, sino a domenica 20 ottobre, Tevereterno e William Kentridge in mostra al Teatro Valle con Beyond Triumphs and Laments
Aprirà giovedì 19 settembre, sino a domenica 20 ottobre, Tevereterno e William Kentridge in mostra al Teatro Valle con Beyond Triumphs and Laments. Un inedito progetto di riscrittura creativa da realizzare sui muraglioni del Tevere, con la stessa tecnica e sullo stesso tema, ma con nuovi artisti e nuove visioni.
Le opere in mostra
Attraverso la mostra, il monumentale fregio lungo cinquecento metri sui muraglioni del Tevere – con 80 figure, alte fino a 10 metri, nel tratto fra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, ricreato attraverso la pulizia selettiva della patina biologica del travertino – diventa un originale progetto artistico e installativo da rivivere all’interno degli spazi del Valle.
Un’iniziata curata dall’Associazione Tevereterno e dal Teatro di Roma per celebrare la ricorrenza dell’imponente opera. E per ridare nuova vita ad un intervento di arte pubblica che ha fatto dell’effimero e del temporaneo i valori fondamentali.
Il Lungotevere firmato Kentridge
Il Lungotevere firmato Kentridge, con la sua processione di immagini raffiguranti miti e lamenti, trionfi e ferite di Roma, si svela così nei primi due ambienti di ingresso del Valle (foyer ed ex-bar) con Piazza Tevere. 2005/2019 ed oltre è la prima sezione della mostra a cura di Valeria Sassanelli per l’Associazione Tevereterno,che racconta con video di Gianluca Rame e incontri la prossima impresa artistica e sociale Beyond Triumphs and Laments. Una dissolvenza creativa nel futuro di Piazza Tevere, e anticiperà il programma dei prossimi eventi. Il progetto è a cura di Carlo Gasparrini.
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Quello che non ricordo
Mentre le immagini di Kentridge corrono lentamente dall’aprile 2016 sui muri dei bastioni del Tevere, riaffiorano ora luminose nella platea del Valle con l’installazione multimediale Quello che non ricordo. Si tratta della seconda sezione della mostra, a cura dei video artisti Luca Brinchi e Daniele Spanò. Questi porteranno all’interno della sala la trasposizione in video dell’opera attraverso una coreografia per vento, immagini e suoni. Per trasformare il teatro in un organismo vivente, in una relazione continua con il vicino fiume Tevere.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.