Al Maxxi di Roma il nuovo progetto di Enzo Cucchi
Sino al 26 gennaio 2020 al Museo nazionale delle arti del XXI secolo, in via Guido Reni 4/a, il nuovo progetto di Enzo Cucchi, una delle figure più influenti della scena artistica contemporanea

Sino al 26 gennaio 2020 al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, in via Guido Reni 4/a, un nuovo progetto di Enzo Cucchi, una delle figure più influenti della scena artistica contemporanea. Straordinario inventore di immagini, Cucchi ingloba un’estetica che spazia tra il tempo e la storia. Sintetizzando miti individuali e immaginario collettivo.
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L’opera in mostra
In mostra un’unica opera. Un putto, al cui alluce appare aggrappato uno scorpione, mani agli occhi nel gesto del cannocchiale per focalizzare la visione, reinterpreta in un’immagine estremamente contemporanea l’iconografia classica del bambino nudo. Arricchito di riferimenti che ricorrono nella storia dell’arte e che vanno dalla statuaria romana ai grandi affreschi barocchi.
Arte e mito, scienza e astrologia
Nella rappresentazione del putto concepita dall’artista si fondono arte e mito, scienza e astrologia. Il suo gioco allegro è rovinato dalla minaccia dell’animale velenoso. Il quale, secondo la mitologia greca, aveva ucciso il cacciatore Orione a causa della sua tracotanza. Qui lo scorpione è simbolo dell’ignoto e della morte, allegoria del mistero e dell’occulto.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.