Nos folies, la mostra online di Valerie Honnart
Last Updated on 12/05/2020
Sarà online, da venerdì 22 a sabato 30 maggio, la mostra Nos Folies di Valerie Honnart. Da scoprire sui canali web & social della galleria d’arte Medina Roma…

Sarà online, da venerdì 22 a sabato 30 maggio, la mostra Nos Folies di Valerie Honnart. Da scoprire sui canali web & social della galleria d’arte Medina Roma.
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Le opere in mostra
Un’artista complessa, fuoco che arde sotto la pittura. In una dialettica interna tra sostrato e soggetto, sembra riattivare sotto un cielo di tela carbonizzata, o di legno e di seta, la lucentezza di impatti esistenziali che l’hanno colpita. Così nella sua pittura si produce quindi una collisione permanente tra vissuti mnesici che l’artista interiorizza, lascia fermentare e mitizza.
Anime inquiete e mitologie collettive
Dalla profondità di un’opera può affiorare ad ogni istante un’anima inquieta. Una memoria insepolta, che Valérie Honnart convoca attraverso mitologie personali e collettive. Gli archetipi si succedono, in bilico tra sacralità e legge di gravità nel senso di giustizia. Nonché di fondatezza e punizione. C’è in quest’artista la medesima volontà di rappresentare la “nudità umana” nel suo dritto e rovescio. Con la sua oscurità e la sua possibile redenzione, la sua imperfezione tragica e il suo desiderio di elevarsi. Arrampicandosi su un albero, scalando una montagna, cercando un’isola.
Il ruolo delle Erinni, divinità femminili dalle lacrime di sangue, incaricate di proteggere gli innocenti e di perseguitare i criminali
La pittrice fa della sua tela l’occhio del ciclone in cui viene messa in orbita tutta la natura umana fatta d’argilla e di divino. Non c’è da stupirsi quindi che l’artista abbia puntato alla continuità di questa ambivalenza cielo e terra. Appellandosi alle Erinni, divinità femminili dalle lacrime di sangue, incaricate di proteggere gli innocenti e di perseguitare i criminali. Fino a renderli folli affinché riconoscano la loro colpevolezza. Dal fondo dei loro nidi ctoni rappresentati da Valérie Honnart, le Erinni aspettano di essere chiamate al presente.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.