Il Cirque du Soleil in bancarotta a causa del coronavirus
Last Updated on 30/06/2020
La fine di un’era: il Cirque du Soleil chiude e fa ricorso alla bancarotta assistita. La ragione è semplice: il coronavirus ha costretto al blocco del tour mondiale. Si punta quindi a ristrutturare il proprio debito, ma le possibilità di ripartire sono davvero basse…

La fine di un’era: il Cirque du Soleil, dopo quasi 40 anni di attività, chiude e fa ricorso alla bancarotta assistita piegato dal virus che lo ha costretto al blocco del tour mondiale. Con la bancarotta il Cirque du Soleil, fondato nel 1984 dalle parti di Montreal, in Canada, punta a ristrutturare il proprio debito, ma le probabilità di riuscirci sono davvero basse…
I divieti hanno provocato una “pausa” almeno a gennaio 2021
Quello della ripartenza, dicevamo, è un obiettivo che, al momento, sembra poco realistico ai tempi del Covid. Per quel che è stato finora e per quel che sarà, sia per il pubblico che per gli artisti in sé. I divieti li hanno obbligati quindi a uno stop almeno fino a gennaio 2021. 3500 i licenziamenti finora effettuati.
Le recenti acquisizioni e la liquidità
Il circo, da un punto di vista economico, non se la passava già bene. Nel 2017 ha infatti acquistato Blue Man Production, nel 2018 la società di intrattenimento per bambini VStar Entertainment Group. Poi nel 2019 Works Enetrtainment e la troupe di prestigiatori Illusionists. Così il circo, controllato dal fondo di private equity TPG Capital, ha presentato la sua richiesta di bancarotta in Canada.
I maggiori azionisti, in base all’accordo raggiunto, inietteranno 300 milioni di dollari di liquidità nel Cirque du Soleil ristrutturato per facilitare la sua ripartenza. Che, però, potrebbe anche non avvenire mai…
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.