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Cultura digitale e lockdown: è flop per lo spettacolo dal vivo e per le visite virtuali ai musei

Durante il lockdown aumentati i consumi televisivi, che hanno registrato un +47%, la lettura di libri, +14%, l’ascolto di musica, +7%. Diminuita invece la lettura di fumetti e delle riviste. Scarso successo invece per gli spettacoli dal vivo in digitale e flop per le visite virtuali a musei e siti archeologici...

La cultura durante il lockdown si è spostata davvero sul digitale nei mesi del lockdown. In aumento i consumi televisivi che hanno registrato un +47%, la lettura di libri con un +14%, l’ascolto di musica con un +7%. Diminuita invece la lettura di fumetti, con un -27%, e delle riviste, -10%. Scarso successo invece per gli spettacoli dal vivo in digitale e flop per le visite virtuali a musei e siti archeologici.

Un lettore su sei ha abbandonato la versione cartacea di quotidiani, riviste e fumetti in favore di quella digitale

E’ quanto emerge da un’indagine di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, in collaborazione con Swg, sugli effetti del Covid-19 e del lockdown per i consumi culturali degli italiani. Il 34% degli intervistati ha utilizzato in misura maggiore le piattaforme in streaming a pagamento e un lettore su sei ha abbandonato la versione cartacea di quotidiani, riviste e fumetti in favore di quella digitale. Cresce la voglia di attività culturali legate al divertimento, con +15 punti percentuali rispetto a dicembre 2019, e al relax, con +14 punti.  

“Il digitale è stato il compagno di una fase difficilissima per tutti noi e ha dimostrato di poter essere, utilizzato con sapienza, un ottimo canale di diffusione della cultura. Ma alcune esperienze, come lo spettacolo dal vivo, difficilmente possono essere mediate da uno schermo”, dichiara il presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, Carlo Fontana.

Circa un italiano su tre sarebbe disponibile a pagare di più per assistere a eventi culturali dal vivo

Tra i consumi televisivi, oltre ai canali tv tradizionali, l’indagine segnala un significativo aumento dell’utilizzo di piattaforme web in abbonamento, per il 34%. E, più in generale, dei canali a pagamento, per il 20%. Regge la lettura tradizionale dei libri sebbene, anche in questo caso, l’8% dei lettori sia passato in questi mesi all’e-book. Gli spettacoli dal vivo in digitale sono stati seguiti principalmente da quei fruitori che già prima del coronavirus tendevano ad assistere a queste attività soprattutto in forma gratuita. In particolare, le limitazioni imposte alle attività dal vivo hanno alimentato il bisogno di riprendere le proprie abitudini, ma non per tutti gli appassionati. Anche tra questi prevale una generale cautela sia per l’evoluzione della situazione sanitaria che per la riorganizzazione dei servizi. In questo senso l’adozione di misure di prevenzione ha avuto un impatto positivo sulla predisposizione a partecipare ad eventi dal vivo.

Circa un italiano su tre sarebbe disponibile a pagare di più per assistere a eventi culturali dal vivo, una quota che tra gli appassionati arriva a superare anche il 50%. In pochi (solo il 4%) hanno approfittato della possibilità di visite virtuali a musei e siti archeologici, mentre la maggior parte (il 79%) non ha usufruito di questa opportunità sia perché non ne era a conoscenza (28%) che per libera scelta (51%).

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