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Ripartono gli spettacoli al Teatro Argentina e India: ecco il Cantiere dell’Immaginazione

L’apertura di Stagione dell’Argentina, e del suo Cantiere dell’Immaginazione, è affidata a Giacomo Bisordi. Poi arriveranno Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Popolizio. Al Teatro India, invece, gli spettacoli di Fabio Condemi, Michele Di Stefano, Muta Imago, Industria Indipendente e DOM-

Con il titolo Cantiere dell’Immaginazione, motore di un pensiero progettuale e di politica culturale, il Teatro di Roma risponde alla crisi pandemica. E lo fa collocando al centro del dibattito il teatro nella sua profonda relazione con il nostro tempo per ribadire la sua funzione di servizio pubblico per la società. Ecco i principali spettacoli in arrivo nei prossimi mesi al Teatro Argentina e al Teatro India.

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L’apertura di Stagione dell’Argentina è affidata a Giacomo Bisordi con il suo Uomo senza meta

L’apertura di Stagione del Teatro Argentina è affidata a Giacomo Bisordi, giovane regista di matura sensibilità scenica, che ribalta in invenzione l’assenza di contatto dovuta alle limitazioni anti-Covid con la nuova produzione Uomo senza meta. Si tratta di una microsaga familiare del norvegese Arne Lygre, sulle delusioni del sogno capitalista e le ambiguità dei comportamenti umani. Tra sentimenti, denaro e potere (17/25 ottobre).

Giorgio Barberio Corsetti porta in scena una produzione ispirata alle Metamorfosi di Franz Kafka

Con lo stesso spirito con cui ha rigenerato le modalità spettacolari e di produzione nel corso della sua carriera, e una speciale attenzione rivolta all’interazione dei linguaggi teatrali con spazi diversi, Giorgio Barberio Corsetti immagina per l’Argentina una produzione ispirata alle Metamorfosi di Franz Kafka, che ripercorrerà l’opera del grande scrittore del Novecento evocando con potenza l’idea di costrizione del nostro tempo, in una riflessione sulle negazioni e il distacco (10 novembre/6 dicembre).

Torna Massimo Popolizio con due sue produzioni di successo

Torna Massimo Popolizio con le due produzioni di successo firmate nella passata Stagione, a rinnovare una lettura dei classici che si fa sguardo sul presente. Innanzitutto Furore di John Steinbeck, affresco epico sulla grande Depressione tra migranti, povertà e crisi sociale, che rivela la sua travolgente attualità nella drammaturgia di Emanuele Trevi (15/20 dicembre e 5/10 gennaio). Poi i versi affilati ed erotici di Gioachino Belli con l’accompagnamento di Valerio Magrelli (29/30 dicembre).

Gli appuntamenti del Teatro India e delle compagnie di Oceano Indiano

Il Teatro India, già espressione dell’intervento trasformativo che il Teatro di Roma ha intrapreso dalla scorsa Stagione, si consolida come luogo aperto alla creatività emergente e integrato in reti internazionali, con una notevole spinta al rigore e alla qualità delle proposte. Oceano Indiano è il progetto produttivo e abitativo che invera questo impegno attraverso il quintetto di compagnie in residenza, rimaste attive anche durante i giorni di lockdown dai microfoni della neonata Radio India.

In arrivo Fabio Condemi, Michele Di StefanoMuta Imago, Industria Indipendente, DOM-

Fabio Condemi con La filosofia nel boudoir affronta una delle opere più controverse di de Sade (1/11 ottobre) E ripropone per la scena l’omaggio pasoliniano di Questo è il tempo in cui attendo la grazia (2/15 novembre). Michele Di Stefano presenta l’evoluzione del suo Pezzi anatomici, proseguendo la sua indagine coreografica tra sala prove e scena (6/10 ottobre). Muta Imago (Riccardo Fazi e Claudia Sorace) con Sonora Desert invita a sperimentare una dimensione liminale del tempo e dello spazio tra performance e installazione, in collaborazione con Romaeuropa (7/22 novembre). Industria Indipendente (Erika Z. Galli e Martina Ruggeri) con Klub Taiga propone un formato drammaturgico ibrido, una scena diffusa destinata alle controculture (14/17 gennaio).

Mentre i DOM- (Leonardo Delogu e Valerio Sirna) con WILD FACTS/FATTI FEROCI, prima edizione del progetto triennale Nascite di un giardino, si confrontano con il concetto di “archivio dal vivo” nella creazione partecipata di un giardino semipermanente per gli spazi esterni di India (dal 2 ottobre al 20 dicembre). Da gennaio prenderà invece il via una seconda fase per Oceano Indiano, che vedrà gli artisti residenti affiancare l’intera Stagione co-progettando altre forme di lavoro collettivo e di creazione in una trama di aperture performative, opere site-specific, letture collettive e laboratori aperti alla cittadinanza.

Gli altri spettacoli

La drammaturgia contemporanea è il perno delle produzioni e coproduzioni che vivranno sui palcoscenici dell’India lungo tutto l’autunno fino ad arrivare a gennaio. La rivolta degli oggetti de La Gaia Scienza, spettacolo d’esordio del sodalizio Corsetti-Solari-Vanzi, ritorna dopo il successo della passata Stagione per far rivivere i versi rivoluzionari ed esistenziali di Majakovskij nel corpo-segno di tre giovani performer (20/25 ottobre). Il viaggio nel mito fondativo della Rivoluzione francese di Frosini/Timpano con Ottantanove, in collaborazione con Romaeuropa (28 ottobre/1 novembre).

Il rinnovato investimento coproduttivo sul duo Deflorian/Tagliarini con Scavi, in cui i due artisti riportano alla luce le scoperte che hanno accompagnato il processo creativo di Quasi Niente, spettacolo ispirato al film di Antonioni (28 novembre/6 dicembre). Il duo firma inoltre la regia di Chi ha ucciso mio padre, del giovane francese Édouard Louis (13/24 gennaio), spettacolo mancato e riprogrammato dalla scorsa Stagione come VAUDEVILLE! di Roberto Rustioni, riscrittura libera e vitale da Eugène Labiche per uno spettacolo che restituisce il volto più ridicolo e assurdo della condizione umana (1/13 dicembre).

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