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La vera storia de Il Bacio davanti all’hotel De Ville

Last Updated on 29/03/2021

Era il 1950: il fotografo francese Robert Doisneau immortalò, con uno scatto iconico, apparentemente casuale, una coppia di giovani innamorati. Poi, nel 1992, due persone rivendicarono i diritti di quel “bacio davanti all’hotel De Ville”…

Robert Doisneau è stato un famosissimo fotografo francese, appartenente alla cosiddetta Fotografia umanista. Ed è l’autore di uno scatto entrato nella storia: “Il Bacio davanti all’hotel De Ville”. Era il 1950, e ritrae una coppia di ragazzi che si baciano lungo le caotiche vie di Parigi.

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La storia dello scatto

La coppia non è stata però ritratta per caso: Doisneau stava realizzando un servizio fotografico per la rivista statunitense Life, e chiese ai due giovani di posare per lui. Sebbene lo stesso giornale avesse dichiarato che era stato uno “scatto rubato”. Si trattava di Françoise Bornet, una studentessa di teatro, e del suo ragazzo, Jacques Carteaud. Incontrati per caso in un caffè, per poi decidere di mettersi in posa. Ma per conoscere l’identità di questi si dovette aspettare il 1992.

I veri e i falsi protagonisti

Quell’anno, infatti, Denise e Jean-Louis Lavergne si presentarono alla televisione francese sostenendo, mentendo, di essere i protagonisti della foto. E denunciando l’artista per averli fotografati senza permesso. Doisneau negò tutto, e spiegò quindi che i protagonisti della foto erano in posa. Così Françoise Bornet, dopo quarant’anni dallo scatto, tornò dal fotografo, dimostrando di essere lei la ragazza immortalata e mostrando la copia autografata della stampa che Doisneau le aveva inviato all’epoca, pochi giorni dopo averla sviluppata. Françoise vendette poi la stampa nell’aprile del 2005 per 155.000 €.

Chi è il fotografo

Doisneau (Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1° aprile 1994) studiò da ragazzo litografia all’école Estienne, presso Chantilly. Venne poi assunto all’età di ventidue anni, dopo aver lavorato come assistente dello scultore André Vigneau, presso le officine della Renault di Billancourt come fotografo industriale. Negli anni quaranta si impegnò nella Resistenza. Mentre dal 1945 cominciò a lavorare con Pierre Betz, editore del giornale Le Point, e dal 1946 divenne fotografo indipendente per l’agenzia Rapho, per la quale lavorò per circa cinquant’anni. Nel 1947 vinse il Kodak Prize. Morì a Montrouge, un sobborgo a sud di Parigi, e venne seppellito a Raizeux, accanto alla tomba della moglie.

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