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La vera storia del bacio in Times Square di Alfred Eisenstaedt

Last Updated on 03/03/2021

Lo scatto di Alfred Eisenstaedt rappresenta un marinaio americano che bacia una giovane donna. Era il 14 agosto 1945, a Times Square, durante le manifestazioni spontanee di gioia per la fine della guerra a New York.

“V-J Day in Times Square” è la fotografia più famosa di Alfred Eisenstaedt, in cui un marinaio americano bacia una giovane donna. Il contesto divenne storia: il 14 agosto 1945, a New York, esattamente a Times Square, durante le manifestazioni spontanee di gioia per la fine della guerra. Fu scattata alle 17 e 51 minuti con una Leica IIIa. Poi pubblicata dalla rivista Life, diventò l’immagine simbolo del giubilo degli americani per la fine della Seconda Guerra Mondiale.

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Solo nel 2012 si scoprì che i due protagonisti erano George Mendonça e Greta Zimmer Friedman

Dato che Eisenstaedt scattò numerose fotografie durante le celebrazioni, non ebbe la possibilità di fornire dettagli su questa foto. Inoltre, siccome in questa foto non si riesce a capire con esattezza chi siano i due protagonisti in questione, per molto tempo coppie di persone si sono presentate alla redazione del Life rivendicando di essere loro i protagonisti del bacio. Almeno tre uomini e due donne divennero famosi nel corso della storia come i protagonisti del bacio. Solo nel 2012, dopo molte bufale e studi approssimativi, pare che si possa dire con certezza che i due fossero George Mendonça e Greta Zimmer Friedman, in realtà non infermiera ma igienista dentale.

I due non erano innamorati

“Non era proprio un bacio – rivelò la Friedman, morta a settembre 2016 all’età di 92 anni, in un’intervista del 2005 per il progetto Veterans History – era solo qualcuno che festeggiava, non era un evento romantico. Ma solo un modo per ringraziare Iddio che la guerra fosse finita”. E poi: “Quell’uomo era molto forte. Io non lo stavo baciando. Fu lui a baciare me”. Invece Mendonsa su questo bacio: “Arrivammo a Times Square – raccontò alla CNN – quando vidi l’infermiera. Avevo bevuto qualche drink, ed ebbi l’istinto di afferrarla”.

La versione del fotografo

“A Times Square nel V-J Day, ho visto un marinaio – spiegò Alfred Eisenstaedt – che correva lungo la strada afferrando qualsiasi ragazza vedesse. Che lei fosse una nonna, robusta, magra non faceva differenza. Stavo correndo davanti a lui con la mia Leica guardandomi indietro, ma nessuna dei possibili scatti mi piacevano. Poi, all’improvviso, in un lampo, ho visto che afferrava qualcosa di bianco: mi sono girato e ho cliccato nel momento in cui il marinaio baciava l’infermiera.

Se lei fosse stata vestita con un abito scuro non avrei mai preso l’immagine. Lo stesso se il marinaio avesse indossato una divisa bianca. Ho scattato esattamente quattro immagini, nel giro di pochi secondi. Solo una era giusta, a causa del bilanciamento. Nelle altre l’enfasi è sbagliata – il marinaio sul lato sinistro è troppo piccolo o troppo alto. La gente mi dice che quando io sarò in cielo mi ricorderanno per questa immagine”. Da questa dichiarazione si intuisce anche la ragione per cui esistano diverse foto dello stesso bacio, più o meno simili tra loro.

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