Last Updated on 11/12/2020

Appuntamento sino al 30 novembre 2020, presso la Galleria Alberto Sordi, con Riscarti Festival. Una selezione di opere in mostra, fatte di oggetti prima scartati e poi minuziosamente ricomposti. “Cose” vittime della materia stessa di cui sono fatte...

Appuntamento sino al 30 novembre 2020, presso la Galleria Alberto Sordi, su via del Corso, con Riscarti Festival. Sarà visitabile dalle vetrine dei negozi chiusi, durante le ore di apertura della galleria. Una selezione di opere in mostra, fatte di oggetti prima scartati e poi minuziosamente ricomposti. “Cose” vittime della materia stessa di cui sono fatte.

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L’appuntamento in favore dell’ambiente

La Terra è piena di rifiuti e Riscarti è un un contenitore culturale per creativi e promotori di buone pratiche in favore dell’ambiente. Il festival affronta temi di attualità e crea contenuti ecologici, attraverso la realizzazione e mostra di opere d’arte inedite, selezionate da una giuria di esperti. Un appuntamento per sottolineare, tramite l’arte, l’esigenza di riciclare e trasformare la materia.

Le opere in mostra

Soluzioni creative, design sostenibile, installazioni e sculture di riciclo. Il tutto quindi per dare una mano a ridurre la crisi ambientale e ri-dare agli oggetti una seconda possibilità di vita. Gli scarti, sottratti dal ciclo dei rifiuti, vengono nobilitati in opere d’arte e design. E acquistano così, oltre che un valore estetico, anche un valore etico. Il materiale di cui sono fatti combatte l’obsolescenza programmata dell’economia selvaggia. E riaccende l’intelligenza ecologica. Si corre l’azzardo di partire dalla riformulazione dei modelli culturali e chiedere aiuto all’arte, per cambiare l’approccio che abbiamo al rifiuto. ll CsfAdams, in collaborazione con Kromart gallery, partecipa a questo evento kermesse con i ricicli di Silvia Agostini, Luisa Briganti, Emmanuele Mattiocco, Katia Rossi e Maria Luna Storti.

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Salvo Cagnazzo

Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.