Allarme ONU: il turismo globale ha perso 1.300 miliardi, arrivi a -74% nel 2020
Last Updated on 05/02/2021
Il settore del turismo globale ha perso nel 2020 1.300 miliardi di dollari. Secondo la maggior parte degli esperti citati dall’Organizzazione mondiale del turismo bisognerà aspettare almeno il 2023 per tornare ai livelli precedenti alla pandemia.

Il settore del turismo globale ha perso nel 2020 1.300 miliardi di dollari. Un’emorragia più di 11 volte maggiore di quella registrata durante la crisi economica globale del 2009. Sono questi i numeri diffusi dall’Unwto, l’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite.
I numeri della crisi
Il crollo del settore corrisponde a un calo del 74% degli arrivi di turisti nel mondo rispetto al 2019. Con ovvie ricadute sull’occupazione: sono a rischio tra i 100 e 120 milioni di posti di lavoro nel settore. E’ proprio l’Asia, dove tutto è iniziato, il continente che ha sofferto l’impatto maggiore. E se nel 2020 si sperava nel 2021 per ripartire, molti Paesi stanno al momento introducendo di nuovo restrizioni di viaggio più severe come quarantene, test obbligatori e chiusure complete delle frontiere “a causa della natura in evoluzione della pandemia”.
Nel 2019 era la Francia il Paese più visitato al mondo
Nel 2019, invece, gli arrivi di turismo internazionale erano aumentati del 4%. Ed era la Francia, allora, il Paese più visitato al mondo, seguita da Spagna e Stati Uniti. L’ultima volta che gli arrivi di turisti internazionali hanno registrato un calo annuale era stata nel 2009, quando la crisi economica globale portò a un calo del 4%. Secondo la maggior parte degli esperti citati dall’Organizzazione mondiale del turismo bisognerà aspettare almeno il 2023 per tornare ai livelli precedenti alla pandemia.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.