The Purple Line, al Maxxi di Roma i Pixel-Collages di Thomas Hirschhorn
Dal 22 ottobre 2021 al 6 marzo 2022 arriva al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo – di Roma “The Purple Line”, il progetto espositivo di Thomas Hirschhorn…

«Il mondo ha bisogno di essere depixelato». Questa è una delle frasi con cui Thomas Hirschhorn descrive i Pixel-Collages, un imponente ciclo di lavori realizzato fra il 2015 e il 2017. Per la prima volta riuniti insieme sono allestiti, seguendo un layout disegnato dall’artista, su un lunghissimo muro viola – The Purple Line – che attraversa la galleria 3. Un progetto che cerca di mostrare l’invisibile, rinegozia il contesto espositivo e stimola chi guarda a rimanere vigile e cosciente. In mostra al Maxxi di Roma dal 22 ottobre al 6 marzo 2022.
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Alla ricerca di uno stato di sensibilità
La potenza di questa ricerca risiede nel farci riflettere sul controllo delle immagini, sulla loro autenticazione come “fatti”, sulla possibilità di rendere visibili le porzioni di realtà che sono sottratte al nostro sguardo attraverso la pixelatura, una tecnica in cui l’immagine diventa non riconoscibile. Queste opere, nate dal lavoro di ricombinazione di foto pubblicitarie affiancate a immagini di corpi mutilati, spesso creano imbarazzo in chi le guarda, facendoci riflettere su un concetto più volte espresso dall’artista: il dilagare dell’ipersensibilità nel mondo contemporaneo.
Quello che Hirschhorn ricerca è uno stato di sensibilità, dato da uno sguardo che rimane vigile e cosciente di quello che ha intorno, senza negarlo. L’ipersensibilità, invece, porta spesso alla censura ed è paradossalmente legata all’autoprotezione e all’esclusione dell’altro.
Info, costi e orari
Date: dal 22 ottobre 2021 al 6 marzo 2022
Indirizzo: Via Guido Reni 4/a, Roma.
Orari: da martedì a domenica 11-19.
Biglietto: intero € 12, ridotto € 9. Previste gratuità e riduzioni.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.