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“Fatti foste”, il dialogo tra Dante Alighieri e Leonardo da Vinci nelle opere di Corrado Veneziano

Si aprirà martedì 12 ottobre, presso il Complesso di Vicolo Valdina, la personale di Corrado Veneziano “Fatti foste – Dante e Leonardo, con virtute e canoscenza”. L’artista mette in dialogo tra loro due giganti della cultura italiana, e lo fa dopo averli studiati e interpretati singolarmente nei loro lavori più visionari e celebri.

Si aprirà martedì 12 ottobre, presso il Complesso di Vicolo Valdina, la personale di Corrado Veneziano “Fatti foste – Dante e Leonardo, con virtute e canoscenza”. Visitabile sino al 22 ottobre 2021, la mostra è a cura di Francesca Barbi Marinetti e Raffaella Salato. In questa l’artista mette in dialogo tra loro due giganti della cultura italiana. E lo fa dopo averli studiati e interpretati singolarmente nei loro lavori più visionari e celebri. L’appuntamento è coordinato dalla D.d’Arte e patrocinata all’ICAS, Intergruppo Parlamentare Cultura, Arte e Sport.

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Le opere in mostra

Le due curatrici presentano una selezione delle opere su Dante Alighieri e Leonardo da Vinci, dopo che Veneziano ha ottenuto – per le mostre personali a loro dedicate – i più ampi consensi nazionali e internazionali: dal sostegno e patrocinio della Presidenza del Consiglio italiano, del Ministero della Cultura e del Ministero degli Esteri a quelli della Presidenza della Repubblica francese e del Museo del Louvre. Un ultimo importante riconoscimento è quello legato all’opera L’Inferno evocando Buffalmacco diventata – lo scorso 14 settembre – il francobollo dello Stato italiano dedicato alla Divina Commedia.

La Divina Commedia e il Codice Atlantico

Di Dante in particolare, Veneziano espone nove opere di medio e grande formato, che recuperano il suo lavoro con i codici a barre letterari, lo integrano con il codice Morse (i punti e linee così cari alla ricerca kandinskjiana), con la potenza delle scelte figurative, e con le parole: che fedelmente riprendono alcuni canti della Divina Commedia. In un gioco di alternanza e solidarietà estetica e visiva, ci sono altrettante opere ispirate al Codice Atlantico di Leonardo da Vinci: gli studi geniali, gravidi di filosofia, scienza, arte, sulle proporzioni perfette, sui poliedri immaginari, sul volo degli uccelli, sul moto dell’acqua, sulla rifrazione della luce.

“Fatti non fummo per viver come bruti, ma per seguire scienza e conoscenza”

Una accanto all’altra, le coppie di opere restituiscono le differenze tra i due sommi artisti, ma anche le loro indissolubili analogie: la forte carica simbolica con trasfigurazioni che toccano il mito e il rito; la sollecitazione continua a guardare verso un cielo tutto ancora da scoprire; l’istanza profonda di andare oltre il recinto individuale e personale. Giacché, parafrasando Dante “fatti non fummo per viver come bruti, ma per seguire scienza e conoscenza”; e come sembra fargli eco Leonardo, “l’aria che ci circonda è piena d’infinite linee rette e radiose insieme intersecate”: linee che aspettano il nostro ingegno rimodulativo per farsi progetto, prospettiva, rinnovato orizzonte visivo.

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