Corrado Veneziano: “L’arte è libertà, sincerità e visionarietà”
La sua mostra “Leonardo Atlantico”, a Tunisi sino al 10 novembre, si sposterà a Napoli, nella celebre “Accademia Nunziatella”…

Una nuova sede per la mostra pittorica “Leonardo Atlantico” di Corrado Veneziano, nata per celebrare il 500mo anniversario della morte di Leonardo da Vinci. Dopo l’inaugurazione ad Amboise, in Francia, e dopo le tappe a Firenze, Matera e Milano, le sue tele conquistano anche la città di Tunisi, presso l’Istituto Italiano di Cultura. Qui fino al 10 novembre. Ma il “tour” non è ancora finito…
Corrado Veneziano ha cominciato a dipingere, continuando una importante tradizione famigliare, sin da giovanissimo. Si è misurato inizialmente con l’attività teatrale, studiando al Piccolo Teatro di Milano. E lavorando più volte come regista per la Biennale di Venezia. Anche con quella formativa, insegnando all’estero e, per molti anni, all’Accademia nazionale di Arte drammatica e attualmente nel Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Nonché con quella saggistica, pubblicando volumi su arte, espressività e comunicazione con importanti case editrici italiane e straniere. Ha poi approfondito in modo più ampio il suo percorso di studi, con una laurea in Lettere, e le specializzazioni in Studi dottorali in Arte.
La sua prima mostra personale si è avuta nel 2013, presso la Ecos Gallery di via Giulia, a Roma, presentato da Achille Bonito Oliva e Marc Augé. Ha poi esposto, dal 2014 al 2017, a Bruxelles, Parigi, San Pietroburgo e Lanzhou, in Cina. Sempre nel 2017, Corrado Veneziano si cimenta per la prima volta con installazioni artistiche. E una di queste vince con Paola Ricci il primo premio del concorso internazionale “Marine Litter Art”, bandito dalla Unione Europea e dalla Regione Sicilia.
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L’intervista a Corrado Veneziano, tra sogni e progetti
Cosa è l’arte per te?
L’arte è il territorio della libertà e della sincerità. I due vocaboli possono sembrare retorici, ma credo che nessun’altra produzione umana goda di tanta forza e immediatezza. A tutto ciò va aggiunta la “visionarietà” dell’arte: nuove prospettive per reinterpretare la realtà, e chissà contribuire ad allargarla.
Prima ancora dei tuoi studi, qual è stato il tuo primo approccio con l’arte?
Mio padre dipingeva. Era disegnatore navale a Taranto e la sera dipingeva a olio, a tempera, acquerello. Non guardavamo la televisione e già a dieci anni nella primissima adolescenza avevo acquisito una buona tecnica e una discreta esperienza. Ho fatto cioè apprendistato “a bottega” nella mia famiglia.
Hai già esposto in tantissime città, da Bruxelles a San Pietroburgo, addirittura Lanzhou. Quale città vorresti inserire nel tuo curriculum e perché?
New York, per la straordinaria velocità con cui ha conquistato e messo assieme le forme più moderne dell’architettura e della spazialità. Perché è la città che forse maggiormente ha fatto, del guardare (e riguardare-immaginare-vedere: anche grazie al cinema), un suo elemento identitario.
Parigi, Italia, Tunisi: prossima tappa di questo tour “leonardesco”?
A brevissimo giro a Napoli, nella celebre “Accademia Nunziatella”: un luogo di addestramento militare (e molte opere di Leonardo erano dedicate proprio a missili-cannoni-carri armati), ma soprattutto un luogo di cultura ed eccellenza formativa e culturale.
Le tue tre opere che più ti rappresentano
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.