“Via Veneto contemporanea”, l’arte di Erwin Wurm invade la strada della Dolce Vita
Consacrata dal grande schermo con il capolavoro felliniano, oggi via Veneto si conferma spazio creativo, vivo e vitale. Fino al 14 novembre 2021 prosegue “Via Veneto contemporanea”, esposizione a cielo aperto di opere di Erwin Wurm, artista austriaco di fama internazionale.

La strada della Dolce Vita torna grande protagonista della scena culturale romana, tra arte e cinema. Consacrata dal grande schermo con il capolavoro felliniano, oggi via Veneto si conferma spazio creativo, vivo e vitale. Fino al 14 novembre 2021 prosegue “Via Veneto contemporanea“, esposizione a cielo aperto di opere di Erwin Wurm, artista austriaco di fama internazionale.
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Erwin Wurm in dialogo con le memorie della vita cittadina
A dialogare, in un’interessante trama di stimoli, sono le memorie della vita cittadina, l’immaginario alimentato dai film e il nuovo percorso espositivo che vede l’arte occupare gli spazi pubblici, andando fuori dalle aree ad essa abitualmente deputate, assicurando un’esperienza espositiva dinamica e in assoluta sicurezza. E sorprendendo visitatori, appassionati, nonché curiosi e semplici passanti. Obiettivo, offrire “sguardi” inusitati sulla strada e, attraverso di essa, sulla città e invitare i romani a riscoprire la zona, nella forza delle sue memorie, ma anche – ad oggi meno indagata – nell’energia della sua contemporaneità.
Le opere in mostra
Tra “Performative Sculptures”, le cosiddette “Sculture Tascabili”, anche tre grandi figure in bronzo della serie “Sculture a metà” dipinte di rosa, nella tonalità delle gomme da masticare. Sono quattordici gli interventi di Erwin Wurm che compongono il percorso di Via Veneto contemporanea, a cura di Catherine Loewe: esposizione gratuita a cielo aperto, sulla strada della Dolce Vita dalle Mura Aureliane fino ai punti più iconici della via. La mostra sarà la prima installazione urbana realizzata da Wurm a Roma ed è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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