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Il grande cinema a Roma: La dolce vita, Roma città aperta e Vacanze romane

Le strade del cinema internazionale hanno incontrato spesso quelle della Capitale, creando magia e mito: ecco le location principali di questi tre grandi film: La dolce vita, Roma città aperta e Vacanze romane

La dolce vita, Roma città aperta e Vacanze romane

Come il cinema immortala i suoi eroi attraverso la macchina, Roma lo fa con la sua storia. L’incontro tra la telecamera e la città eterna dà vita alle più grandi storie. I protagonisti aspirano a rubare l’eternità della città, le storie si nutrono della sua bellezza e gli eroi di ogni sua epoca si bagnano nella sua grandezza.

La forza evocativa delle sue mura e delle strade non si piega ai fini narrativi del racconto ma ne è sfondo e allo stesso tempo protagonista silenziosa, la sua intramontabile veste antica ospita la velocità dell’immagine cinematografica.

Anita Ekberg: La venere della Fontana di Trevi in “La dolce vita”

Nei simboli della storia irrompe violenta la modernità, scandita dal caos della mondanità e dalla spettacolarizzazione del sacro. Fellini in “La dolce vita” riproduce il caotico ritmo della vita nella Roma bene del dopoguerra. Rappresentandone la sua degenerazione attraverso le immagini. Quadri che vivono ritagliati sullo sfondo della città eterna, animata dalle ipocrisie e dalle illusorie gioie passeggiere della sua epoca. Anita Ekberg si bagna nella fontana di Trevi, dando vita a una delle immagini più iconiche del cinema italiano. Qui la sensualità della forma carnale si manifesta nel suo libero gioco con la purezza delle forme eterne, il marmo e l’acqua.

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Via Raimondo Monteciuccoli, dove la morte incontra il popolo in “Roma città aperta”

Roberto Rossellini ripopola le strade di Roma con il sangue e il dramma vissuto dal popolo durante il grande dramma della guerra. Le camionette dell’esercito tedesco e i suoi soldati macchiano le strade della città e la sua stessa storia. Il film, girato nel ’45 a guerra finita, attraverso la forza della suo realismo, riporta lo sguardo dello spettatore lungo le strade, teatri del dramma.

Le truppe tedesche marciano sullo sfondo della scalinata di Trinità dei Monti. Fanno irruzione, in cerca dell’ingegnere Manfredi (Marcello Palliero), nel palazzo all’angolo tra Piazza di Spagna e via Frattina. Mentre nella zona del Pigneto si consuma la disperata quotidianità della comunità romana. Fino all’emblematica morte per mano del piombo tedesco di Pina, Anna Magnani, presso via Raimondo Monteciuccoli. La scena entrerà nella storia dell’immaginario cinematografico collettivo, simbolo ed espressione della sofferenza di un popolo. La realtà dell’immagine fa del cinema il luogo in cui la storia si possa rispecchiare in tuttà la sua nudità. Un potente mezzo per la memoria delle generazioni future e per la coscienza ferita di chi l’ha vissuta.

A bordo della vespa con Gregory Peck e Audrey Hepburn in “Vacanze romane”

Se vogliamo ammirare le bellezze di Roma con uno sguardo leggero ed uno spirito fanciullesco di meraviglia, se vogliamo turistico, ci basterà seguire la storica vespa di Joe Bradley (Gregory Peck) in sella con Ann (Audrey Hepburn) lungo le strade del centro, nel film “Vacanze romane” di William Wyler. Da il Pantheon, Piazza di Spagna, Torre Argentina, Rione monti, via delle Quattro Fontane, il Vittoriano, la fontana di Trevi , i Fori imperiali e il Colosseo, si ritaglia una divertente avventura amorosa che celebra la città e se ne arricchisce, mostrandola come fosse una cartolina vivente.

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