Pantheon, dalla buca emerge antica pavimentazione di epoca imperiale
Last Updated on 06/05/2020
Le sette lastre di travertino erano state ritrovate, vicino al Pantheon, negli Anni Novanta del secolo scorso, durante la costruzione di una galleria di sottoservizi…

Le indagini archeologiche successive all’apertura della buca in piazza della Rotonda, proprio di fronte al Pantheon di Roma, hanno riportato alla luce un’antica pavimentazione di epoca imperiale. Le sette lastre di travertino si trovano a circa 2,30/2,70 metri sotto il piano stradale e hanno dimensioni di circa 80 per 90 centimetri per uno spessore di 30 centimetri. Gli archeologi le ritrovarono una prima volta negli Anni Novanta del secolo scorso, in occasione della costruzione di una galleria di sottoservizi. Gli studiosi hanno poi rilevato e documentato lo scavo.
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Le dichiarazioni di Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma
“Dopo oltre vent’anni dal loro primo rinvenimento – spiega Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma – riemergono intatte le lastre della pavimentazione antica della piazza antistante al Pantheon, protette da uno strato di pozzolana fine. Una dimostrazione inequivocabile di quanto sia importante la tutela archeologica. Non solo una occasione di conoscenza, ma fondamentale per la conservazione delle testimonianze della nostra storia. Un patrimonio inestimabile in particolare in una città come Roma”.
Com’era la Piazza nell’epoca imperiale
In epoca imperiale la piazza era molto più grande della attuale. Si apriva di fronte al Pantheon, il tempio dedicato a tutti gli dei fatto costruire da Agrippa tra il 27 e il 25 avanti Cristo. L’imperatore Adrianno volle poi ristrutturarla interamente nel II secolo dopo Cristo. E anche la piazza fu rialzata e nuovamente pavimentata. Le quote cui si trovano le lastre, oggi rimesse in luce, appaiono pertinenti alla fase adrianea del complesso. Il cantiere in un primo momento in capo al I Municipio, consegnato poi ad Acea, continuerà nei prossimi giorni per il ripristino idrico e con ulteriori indagini archeologiche della Soprintendenza speciale di Roma in collaborazione con la Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.