Squid game, è la serie più vista di sempre di Netflix
Last Updated on 18/02/2022
Uscita quattro settimane fa, Squid Game, la serie sudcoreana thriller distopica e drammatica in nove episodi di Netflix, è diventato il lancio più visto di sempre superando il precedente record di Bridgerton, attirando 111 milioni di fan dal suo debutto.

Uscita quattro settimane fa, Squid Game, la serie sudcoreana thriller distopica e drammatica in nove episodi di Netflix, è diventato il lancio più visto di sempresuperando il precedente record di Bridgerton, attirando 111 milioni di fan dal suo debutto. Un successo globale, che va dagli Usa agli Emirati Arabi, dal Brasile alla Lituania. Eppure la sua sceneggiatura era pronta dal 2008, giudicata troppo inverosimile per essere prodotta.
Diffuso in tutto il mondo tramite il passaparola, in particolare tramite i social media, “Squid Game” ha scalato le classifiche di Netflix in più di 80 paesi. Anche in Italia è primo tra i più visti della piattaforma. “Squid Game ha ufficialmente raggiunto 111 milioni di fan, rendendolo il nostro più grande lancio della serie di sempre!” ha twittato Netflix.
La serie non in lingua in inglese più vista di sempre a un passo da Bridgerton
I numeri dimostrano un successo globale che, secondo il co- amministratore delegato di Netflix Ted Sarandos, stanno per portarla a diventare la serie non in lingua in inglese più vista di sempre sulla piattaforma. E potrebbero anche renderla la più vista e popolare in assoluto, superando Bridgerton. A firmare Squid Game come sceneggiatore e regista è Hwang Dong-hyuk, secondo il quale il tanto atteso sì al progetto è arrivato perché il mondo è diventato “un posto dove storie di sopravvivenza uniche e violente sono benvenute per i legami con la realtà che viviamo”, come ha spiegato al Koren Times.
La trama della serie tv
La serie narra la storia di un gruppo di persone che rischiano la vita in un mortale gioco di sopravvivenza, che ha in palio 45,6 miliardi di won, pari a circa 33 milioni di euro. Fu concepita da Hwang sulla base delle sue personali difficoltà giovanili, oltre che alle disparità socio-economiche vigenti in Corea del Sud. Malgrado la sceneggiatura fu stesa per la prima volta nel 2008, l’autore fece fatica a trovare dei produttori disposti a finanziare l’opera.
Storie di debiti, traumi e violenze
Si racconta la battaglia per la vita di 456 ‘concorrenti’. Uomini e donne, di tutte le età, devastati dai debiti o da altri traumi, con carriere distrutte, violenze subite, crimini commessi o sogni di una nuova vita, portati su un’isola per ‘battersi’, tutti vestiti con la stessa tuta verde, in versioni riviste e corrette di giochi infantili, come Un due, tre stella il tiro alla fune o ‘il gioco del calamaro’ che dà il titolo alla serie. Il tutto sotto il controllo di un frontman e le sue guardie / carnefici, armate di mitra, mascherate e incappucciate in divise rosse.
Le riprese e il Covid-19
La produzione e le riprese della serie sono iniziate a giugno e concluse a ottobre 2020, inclusa una pausa obbligatoria di un mese a causa della pandemia di COVID-19.
I set, i costumi ed Escher
I set e i costumi colorati sono stati progettati per sembrare un mondo fantastico. Le tute verdi indossate dai giocatori sono state ispirate dall’abbigliamento sportivo degli anni ’70, noto come trainingbok. I corridoi e le scale labirintici hanno tratto ispirazione dai disegni delle scale quadridimensionali di MC Escher. I dalgona usati in “l’uomo con l’ombrello” sono stati realizzati da un venditore ambulante della città di Daehangno.
La bambola robot
La bambola robot nel primo episodio, “luce rossa, luce verde”, è stata ispirata da Younghee, un personaggio apparso sulle copertine dei libri di testo coreani negli anni ’70 e ’80, e la sua pettinatura è stata ispirata dalla figlia di Hwang. Questa canta, in coreano, “Mugunghwa Flower has Blossomed”, riferendosi all’hibiscus syriacus, il fiore nazionale della Corea del Sud.
Il numero sul biglietto da visita
La produzione si è trovata costretta a cambiare alcune delle scene iniziali per un errore clamoroso. Per partecipare al gioco era infatti necessario chiamare un numero di telefono che si trova sul biglietto da visita. Una delle scene in cui viene mostrato il numero di otto cifre si trova addirittura nel trailer. In realtà, si tratta di un recapito telefonico vero: appartiene alla signora Kim Gil-young, commerciante di Seongju in Corea del Sud.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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