Come un cane ballerino, a Villa Medici i ritratti femminili di Natacha Lesueur
Si apre all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici la mostra “Come un cane ballerino” che rende omaggio al lavoro svolto per quasi 30 anni da Natacha Lesueur. La mostra riunisce più di 80 opere dell’artista, sia storiche che inedite…

Si apre all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici la mostra “Come un cane ballerino” che rende omaggio al lavoro svolto per quasi 30 anni dall’artista ed ex borsista di Villa Medici Natacha Lesueur. Curata da Christian Bernard, la mostra si sviluppa in forma di narrazione visiva e tematica che riunisce più di 80 opere dell’artista, sia storiche che inedite, offrendo uno sguardo intimo sul suo lavoro intorno all’immagine e ai suoi intenti plastici e politici.
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Le opere in mostra
L’opera di Natacha Lesueur è essenzialmente fotografica. I suoi interessi artistici si articolano intorno al corpo, all’apparenza, all’aspetto e all’intima relazione tra il corpo e la sua interiorità. Attraverso una serie di immagini costruite come quadri, il corpo è sottoposto a diversi trattamenti che rilevano al tempo stesso la costrizione, la messa in scena e la maschera. La dimensione ironica del titolo preso in prestito dal libro di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, esprime a pieno la sua consapevolezza di donna artista. Inoltre dà il tono di un’esposizione dove l’incongruo e lo stravagante sono trattati con la massima serietà.
Natacha Lesueur cerca di rivelare le manifestazioni dell’espressione di una costrizione sociale e culturale
In mostra dai primi lavori storici (1993-1998), alla recentissima serie delle fate-spose (Les humeurs des fées, 2020-21). Anche le opere dedicate all’attrice brasiliana Carmen Miranda, figura leggendaria del cinema hollywoodiano degli anni 40. Sono le rappresentazioni del femminile ad abitare la mostra, spesso inquietanti, sempre ambigue. Attraverso interventi sui marcatori d’identità distintivi, buste di capelli e abbigliamento, veicoli e simboli delle mascherate della femminilità, attraverso l’esplorazione di ruoli attribuiti e modelli normativi – sposa, madre, principessa, attrice, ballerina, ecc. – attraverso la sovversione delle imposizioni alla bellezza, alla giovinezza o alla magrezza, Natacha Lesueur cerca di rivelare, non senza umorismo, le manifestazioni dell’espressione di una costrizione sociale e culturale. Acconciature soffocanti, capelli accessoriati, make-up XXL e posticce di cibo sono tutti enigmi ricorrenti nei quadri-narrativi esposti a Villa Medici.
Una genealogia femminile personale e culturale dell’artista
Come un cane ballerino oltrepassa inoltre i confini del mezzo fotografico per esplorare altri aspetti della produzione artistica di Natacha Lesueur. Sculture-fontane in ceramica, vasi in terracotta, disegni e opere video scandiscono la mostra, in dialogo con le serie fotografiche, come un modo di interroger l’esperienza dell’immagine e la fissità delle forme. Figure enigmatiche di fate e spose o familiari ritratti femminili che si espongono allo sguardo e allo stesso tempo lo eludono. La mostra offre una genealogia femminile personale e culturale dell’artista, “un lavoro multiplo, che si sviluppa in un percorso scandito dai suoi singolari usi dello strano e dell’ambiguo”, per riprendere le parole del curatore Christian Bernard.
Chi è Natasha Lesueur
Natasha Lesueur (nata nel 1971 a Cannes) si forma a Villa Arson a Nizza prima di presentare la sua prima mostra personale nel 1996. Vincitrice del premio Ricard nel 2000 e borsista all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici nel 2002-2003, Natacha Lesueur ha esposto in molti Paesi d’Europa, negli Stati Uniti, in Corea e in Cina. Nel 2011 il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (MAMCO) di Ginevra ha pubblicato un volume monografico del suo lavoro. Vive e lavora a Parigi.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.