Unesco, la Cerca del Tartufo è Patrimonio immateriale dell’umanità
Last Updated on 16/12/2021
La Cerca del Tartufo è Patrimonio immateriale dell’umanità: la decisione è stata presa a Parigi dal Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco

La decisione è stata presa a Parigi dal Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Diventano 15 gli elementi italiani del patrimonio immateriale.
I beni immateriali in Italia decretati dal 2008 al 2017, dai Pupi siciliani al pizzaiolo napoletano
2008 – Opera dei Pupi siciliani;
2008 – Canto a tenore sardo;
2012 – Saper fare liutaio di Cremona;
2013 – Dieta mediterranea, elemento “transnazionale” (comprendente anche Cipro, Croazia, Grecia, Marocco, Spagna e Portogallo);
2013 – Feste delle Grandi Macchine a Spalla (La Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Faradda dei Candelieri di Sassari, il trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo);
2014 – Vite ad alberello di Pantelleria
2016 – Falconeria elemento transnazionale (comprendente anche Emirati Arabi, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Kazakhistan, Repubblica di Corea, Mongolia, Marocco, Pakistan, Portogallo, Qatar Arabia saudita, Spagna, Repubblica Araba Siriana).
2017 – L’Arte del “pizzaiolo” napoletano
Gli altri beni immateriali, dal 2018 al 2020, dai muretti a secco ai suonatori di corno da caccia
2018 – L’Arte dei muretti a secco, elemento transnazionale (comprendente anche Croazia, Cipro, Francia, Slovenia, Spagna e Svizzera)
2019 – Perdonanza Celestiniana
– 2019 – Alpinismo , elemento transnazionale (comprendente Italia, Francia e Svizzera)
Sempre nel 2019 – Transumanza, elemento transnazionale (comprendente Italia, Austria e Grecia)
2020 – “L’arte delle perle di vetro”, elemento transnazionale (comprendente anche la Francia)
2020 – “L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia”, elemento transnazionale (comprendente anche Belgio, Francia, Lussemburgo)
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.