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Pastificio Cerere, in mostra “la prima madre” di Sara Basta

In mostra sino al 26 marzo 2022, presso Pastificio Cerere, La prima madre, con le opere dell’artista Sara Basta. L’esposizione ospita un corpus di opere realizzate negli ultimi due anni che restituisce una mappa emozionale disegnata dal tempo…

In mostra sino al 26 marzo 2022, presso Pastificio Cerere, La prima madre, con le opere dell’artista Sara Basta a cura di Cecilia Canziani e Costanza Meli. L’esposizione, che si estende lungo gli spazi del silos e il sotterraneo del mulino, ospita un corpus di opere realizzate negli ultimi due anni che restituisce una mappa emozionale disegnata dal tempo dell’artista.

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zioni, indagando le tematiche dell’educazione e della co-creazione

Sara Basta lavora sulle relazioni, indagando le tematiche dell’educazione e della co-creazione, del linguaggio e della memoria, in un passaggio continuo tra personale e collettivo. Attraverso la condivisione di esperienze legate a un “fare” comune, mette in discussione gerarchie e ruoli. La prima madre è stata ideata come un percorso nella sua ricerca più recente.

Un corpus di opere realizzate negli ultimi due anni che restituisce una mappa emozionale disegnata dal tempo dell’artista. A partire da quello presente, vissuto e scomposto nella sua ripetitività, fino al tempo del ricordo, della ricerca nella memoria familiare, e alla relazione ciclica tra nascita e morte. Da tale relazione originaria, il percorso si dipana esplorando i nuclei tematici che caratterizzano diverse serie di lavori di Sara Basta. La madre, la casa, la cura, il corpo dell’artista come sede e manifestazione di fisicità ed emotività.

Le opere in mostra

Il percorso espositivo ha inizio con una serie di autoritratti ad acquarello realizzati ad occhi chiusi nei momenti strappati alla quotidianità alterata del lockdown. Un tempo-circuito che avvolge i giorni dell’artista nell’insistenza di un gesto che tenta di affermare la realtà fisica dell’immagine. Questa dialettica intima tra presenza e assenza si articola nella mostra attraverso le figure della maschera e del fantasma che trasformano la memoria in qualcosa di contingente, attraverso il gioco o la documentazione.

La relazione tra madre e lingua

In un’opera in stoffa il ricamo centrale delinea la sagoma dei capelli della madre dell’artista, mentre un’installazione sonora ne diffonde la voce flebile: “volevo registrare lo sgretolarsi della sua lingua mentre contemporaneamente la lingua di mio figlio si costruiva”. La relazione tra madre e lingua è centrale nella mostra, così come quella con la casa, uno spazio in cui i legami prendono forma mostrandosi nella loro complessità.

Chi è Sara Basta

Sara Basta vive e lavora a Roma. Le sue opere nascono da ricerche collettive e dalla creazione di piccole comunità temporanee tra persone che condividono narrazioni e dialogano attraverso un fare comune. Collabora con l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove insegna Storia e Modelli per l’Arte Terapia e con cui ha realizzato diversi workshop approfondendo il tema dell’abitare e della natura.

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