L’Ulisse di James Joyce compie 100 anni
La prima edizione dell’Ulisse di James Joyce uscì a puntate su ”The Little Review” tra il marzo del 1918 e dicembre 1920. Eppure la sua pubblicazione ufficiale in volume, che si celebra il 31 gennaio, viene datata 2 febbraio 1922…

La prima edizione dell’Ulisse di James Joyce uscì a puntate su ”The Little Review” tra il marzo del 1918 e dicembre 1920. Eppure la sua pubblicazione ufficiale in volume, che si celebra il 31 gennaio, viene datata 2 febbraio 1922, giorno in cui fu messa in vendita e quarantesimo compleanno dell’autore, anche se porta in frontespizio la data di stampa 1921 eseguita dalla tipografia Darantiere per la libreria americana di Parigi ”Shakespeare and Company”.
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Uno dei romanzi più importanti della letteratura del XX secolo
Considerato uno dei romanzi più importanti della letteratura del XX secolo e una delle pietre miliari del romanzo moderno, racconta le vicende dell’ebreo Leopold Bloom (Ulisse), un uomo qualunque, timido e introverso, desideroso di nuove esperienze e di rapporti umani. Gli è accanto (Penelope) la moglie Molly, cantante lirica, sensuale e infedele. Bloom vive la sua odissea a Dublino nell’arco di un solo giorno, dalle otto del mattino alle due di notte del 16 giugno del 1904.
La trama del romanzo
Lo accompagnano i soliti impegni quotidiani, rappresentati ciascuno nei diciotto episodi che compongono il romanzo e che, simbolicamente, corrispondono a quelli dell’Odissea: la colazione, una visita alla sede del giornale con cui collabora come agente pubblicitario, una passeggiata per le strade, la sosta nei pub e anche la partecipazione al funerale dell’amico Patrick Dignam, vittima dell’alcool. Ognuna di queste peregrinazioni si trasforma in un viaggio della coscienza e così Bloom dopo aver sepolto l’amico, vagando solitario per i viali del cimitero, riflette sulla morte.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.