Nightmare Alley, il romanzo fatalista di William Lindsay Gresham e il film di Guillermo dal Toro
William Lindsay Gresham è un romanziere e autore di saggi statunitense nato il 20 agosto del 1909. Il suo “Nightmare Alley” è considerato uno dei migliori esempi del letteratura noir della prima metà del secolo scorso. Dal romanzo è stato tratto il film di Guillermo Del Toro…

William Lindsay Gresham è un romanziere e autore di saggi statunitense nato il 20 agosto del 1909. È apprezzato principalmente dagli appassionati di letteratura noir. La sua biografia comprende: Nightmare Alley (1946), Limbo Tower (1949), Monster Midway: An Uninhibited Look at the Glittering World of the Carny (1954), Houdini: The Man Who Walked Through Walls (1959) e The Book of Strength: Body Building the Safe, Correct Way (1961).
Dalla guerra al luna park itinerante
Originario del Maryland, si trasferì nello stato di New York con la sua famiglia e rimase affascinato da Coney Island. Nel 1926 si diplomò presso la Erasmus Hall High School di Brooklyn. Dopo le superiori, passò da un lavoro all’altro e nel 1937 partì come volontario per la guerra civile spagnola. In quel periodo, divenne amico di un ex membro di un luna park itinerante, Joseph Daniel “Doc” Halliday, con il quale fece lunghe conversazioni che ispirarono la maggior parte del suo lavoro.
Dai problemi mentali all’alcolismo
Nel 1939 tornò negli Stati Uniti e iniziò a soffrire di problemi mentali, scatenati da un periodo difficile trascorso in un reparto ospedaliero per malati di tubercolosi, tentando il suicidio per la prima volta. Nel 1942 Gresham sposò la poetessa Joy Davidman da cui ebbe due figli. Divorziarono nel 1954. Gresham era un alcolista che iniziò a interessarsi allo spiritualismo frequentando gli alcolisti anonimi dopo il divorzio. Nightmare Alley fu pubblicato nel 1946: Gresham scrisse la maggior parte del romanzo all’Hotel Carter di Manhattan. Nel 1947 il romanzo divenne un film interpretato da Tyrone Power. Nel 1962 gli fu diagnosticato il cancro e iniziò a perdere la vista da un occhio. Alla fine, si tolse la vita nello stesso hotel in cui aveva scritto Nightmare Alley.
La sua passione per i lunapark
Da bambino, Gresham era rimasto affascinato dai fenomeni da baraccone di Coney Island e quella fascinazione lo accompagnò per tutta la vita. Mentre combatteva come volontario nella guerra civile spagnola, divenne amico di un altro soldato che gli raccontò storie bizzarre e impressionanti sul periodo in cui lavorava in un luna park itinerante, parlandogli ad esempio del numero dei geek. Dopo aver lavorato per un periodo come redattore di riviste true crime, Gresham fece il suo esordio come romanziere con “Nightmare Alley”.
Il suo esordio come romanziere con “Nightmare Alley”
Il romanzo inizia con un’esplorazione della vita sconosciuta dei luna park, in cui Stanton Carlisle scopre le eccentriche tradizioni dei giostrai utilizzando ciò che ha imparato da Pete e Zeena la Veggente per creare il suo numero da mentalista. Scopre di poter guadagnare una fortuna offrendo un falso sollievo a persone benestanti in lutto. Il libro mantiene i lettori all’interno del punto di vista di Stanton, mentre lui seduce le persone per convincerle a fidarsi di lui ma allo stesso tempo è incapace di sfuggire alle proprie paure.
“Una raccapricciante discesa nell’abisso”
Nel 2010 il romanzo iniziò ad essere considerato uno dei migliori esempi del letteratura noir della prima metà del secolo scorso, nonché una delle riflessioni più interessanti e spietate mai scritte sulla società moderna. In un articolo pubblicato quell’anno sul Washington Post, il critico Michael Dirda scrisse: “Il libro di Gresham racconta una raccapricciante discesa nell’abisso. Eppure, non è soltanto un sensuale classico del noir. Come ritratto della condizione umana, ‘Nightmare Alley’ è un capolavoro inquietante e fin troppo straziante”.
“La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley”, oscuro noir di Guillermo del Toro
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.