Intervista ad Attilio Fontana: “Il mio “inedito” ritorno alla leggerezza”
L’attore e cantante Attilio Fontana racconta i suoi prossimi progetti teatrali e musicali: da “Due coppie scoppiate”, con Clizia Fornasier, a “Tre Uomini e una culla”, sino alla collaborazione con Iva Zanicchi…

Sebbene sia iniziato da poco, il 2022 di Attilio Fontana appare già sorprendente. Dopo le recenti esperienze televisive, da “Tale e Quale” a “Pequenos Gigantes”, e teatrali, con “Vacanze Romane” con Serena Autieri, l’attore e cantante sarà protagonista di due spettacoli teatrali. Uno di questi, per la prima volta, con Clizia Fornasier, suo grande amore e madre dei loro due figli. Scopriamo con lui tutti i suoi prossimi progetti.
Attilio Fontana, un grande ritorno sulle scene dopo i tanti mesi di fermo dello spettacolo dal vivo. Quali emozioni prevalgono? E quali le aspettative?
L’emozione più grande è quella di poter abitare di nuovo il palco e sentire che esiste ancora un respiro “empatico” con il pubblico. Trovare la platea piena, sentire il pubblico ridere o rimanere in silenzio emozionato è stata una dose fortissima di speranza. E lo è stato anche ricevere, al termine dello spettacolo, un ringraziamento dagli spettatori per questo ritorno alla leggerezza. Spettatori che avevano bisogno di storie che fossero lontane da divani e piccoli schermi, conseguenze di quell’emergenza che ha rischiato di risucchiare tutte le emozioni “reali”. Le aspettative sono di poterci riprendere la vita, scacciando quelle paure che ci hanno accompagnato per troppo tempo.
Da marzo 2022 sarai in scena per la prima volta con Clizia Fornasier, insieme ai compagni di palco Kaspar Capparoni e Laura Lattuada, con lo spettacolo “Due coppie scoppiate”, per la regia di Luigi Russo. Si parlerà di amore fisico e relazionale: spiegaci il tuo personaggio e la sua storia con qualche citazione letteraria-cinematografica.
E’ la storia di due coppie, una nel pieno della passione e l’altra appassita dalla routine, che durante una cena smascherano completamente le proprie attitudini di coppia. Il mio personaggio è il “puro” della situazione, fissato con il sesso di cui parla liberamente, anche troppo, e che non riesce a mentire sul suo pensiero. In questo modo fa deflagrare molte delle trappole comiche, ma che alla fine serviranno a… E non posso dire di più. E’ una sorta di Gaston ma simpatico, guascone, estroverso e senza filtri mentali . La cosa che adoro è che è molto lontano da me e da come la gente mi conosce, quindi spesso chi mi ha visto in altri ruoli è piacevolmente spiazzata. Potrebbe essere un personaggio di Verdone 2.0: puro, un po’ coatto, ma molto simpatico.
Da aprile 2022 prenderà il via la tournée dello spettacolo “Tre Uomini e una culla”, apprezzato testo di Coline Serreau, tradotto da Marco M.Casazza per la regia di Gabriele Pignotta, premiato come Miglior Spettacolo al Festival teatrale di Borgio Verezzi. Una storia resa celebre dalla fortunata pellicola francese del 1985, anche candidato al Premio Oscar, poi ripresa nel 1987. In cosa la piéce si differenzierà dal film?
Intanto è la prima volta che viene rappresentato a teatro: fu fatto solo una volta a Parigi da Coline Serreau, autrice regista del film. Devo dire che in questa versione la regia di Gabriele Pignotta fonde entrambe le versioni del film, mantenendo l’eleganza e l’ironia tipicamente europea della versione francese Tre Uomini e una culla, e recuperando le sfumature brillanti della versione americana e campione d’incassi Tre Scapoli e un Bebè. Nascono così tante occasioni comiche, alimentate dal volume dei “disastri” dei tre papà in questione, che si ritrovano come “giocolieri” tra pannolini e pianti improvvisi. Un’altra carta vincente secondo me è l’ambientazione, rimasta fedele agli anni ottanta, un’atmosfera vintage alla “Friends” impreziosita da una colonna sonora costellata da hit francesi che tutti abbiamo ballato. Ma ci sarà anche un singolo inedito di cui non posso svelare troppo.
Sei anche autore di “Così poco di te”, testo scritto per il nuovo lavoro discografico di Iva Zanicchi, in uscita dopo il Festival di Sanremo 2022. Come nasce questa canzone? E quali sono state le prime parole di Iva quando ha letto il testo?
Con Iva ci siamo conosciuti sul set di “Caterina e le sue figlie”. Qui interpretavo suo figlio Enrico, gay, che non riusciva a fare coming out, alle prese con una mamma super tradizionale. Tra un ciak e una risata, si era creato un bel rapporto e abbiamo cominciato a parlare anche di musica. Le diedi un mio disco, “A”, da poco uscito. Quando la rividi parlammo di una canzone che l’aveva molto colpita. Negli anni, ci si prometteva sempre che “prima o poi” l’avremmo registrata. Finalmente, quando ha saputo di essere a Sanremo, mi ha chiamato dicendomi “finalmente faccio un disco nuovo e voglio “Così Poco di Te”. Per me è un gran regalo sapere che quelle canzoni, che per me sono pezzi di vita, grazie ad artisti speciali come Iva, possano diventare qualcosa di unico ed eterno.
Concludiamo guardando, fiduciosi, oltre: i prossimi progetti di Attilio Fontana?
Ho nel cassetto uno spettacolo al quale lavoro da tre anni: spero di presentarlo presto. Inoltre sta per essere presentato “Ritorno al Presente”, il nuovo film di Max Nardari di cui sono protagonista insieme a Daniela Poggi e Clizia Fornasier. Questo parla, in maniera ironica, dell’overdose da social ai quali siamo sottoposti quotidianamente.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.