Intervista doppia con Attilio Fontana ed Emiliano Reggente: “Con Fase Show diventiamo Martiri San(t)ificati”
Lunedì 15 giugno 2020, data ufficiale della riapertura di cinema e teatro in Italia, al Teatro Lo Spazio di Roma, parte “Fase Show”, una maratona di teatro musicale con Attilio Fontana ed Emiliano Reggente. Accompagnati da Franco Ventura alla chitarra e Roberto Rocchetti al pianoforte.

Il primo spettacolo teatrale post-Covid. Lunedì 15 giugno 2020, data ufficiale della riapertura di cinema e teatro in Italia, al Teatro Lo Spazio di Roma, con la direzione artistica di Manuel Paruccini, dopo cento giorni di chiusura e proprio in questo giorno, aprirà le proprie porte al pubblico. Seppur in maniera conforme alle regole. Protagonisti di questo importante debutto, dopo 3 mesi di eventi online, Attilio Fontana ed Emiliano Reggente. “Fase Show” è una maratona di teatro musicale, che proporrà brani di repertorio dei due artisti, gag, canzoni e interazioni a norma con il pubblico. Accompagnati da Franco Ventura alla chitarra e Roberto Rocchetti al pianoforte.
Come si potrà assistere allo spettacolo
Per tre giorni ed in fasce orarie divise, il duo andrà in scena sul palco di Via Locri, per nove repliche della durata di un’ora, alle h.18.00, alle h.20.00 e alle h.21.30. Intervallate dalla sanificazione degli ambienti nel rispetto delle misure di sicurezza. Con dovuto distanziamento sociale e per un massimo di 35 spettatori per replica. Una ripresa viva ed una ripresa degli spazi, senza il filtro del web che non potrà mai rendere giustizia all’arte scenica.

Quattro domande ad Attilio Fontana ed Emiliano Reggente
Cosa avete fatto, lavorativamente e umanamente, parlando durante il lockdown?
Attilio: Al di là del lato drammatico che tutti conosciamo, l’ho vissuto positivamente. Ho avuto molto tempo per i miei bambini e per la coppia visto che siamo sempre in viaggio. Artisticamente ho finito un copione che stava lì da un po’ e registrato molti video con le mie canzoni e alcune cover. Creando un bellissimo appuntamento quotidiano con chi mi segue e condividendo momenti divertenti ed emozionali. Credo di essere tra i pochi però che non ha mai fatto “dirette”. Ho avuto anche modo di aderire via web a molte iniziative solidali per raccolta fondi e ospedali. E’ stato bello poter contribuire almeno un po’…
Emiliano: Anch’io ho fatto il papà e il “congiunto” a tempo pieno apprezzando un tempo più dedicato. E ho girato a “distanza” diversi corti per il web con il progetto “The Play” del mio amico e autore teatrale Luca Giacomozzi. Ironizzando sulle situazioni, casalinghe e non, della quarantena.
Come ripartirà, secondo voi, il teatro?
Attilio ed Emiliano: Sicuramente sarà complicato, per far tornare tutto come prima ci vorrà molto tempo. Ma proprio per questo ci siamo voluti immergere inventando questa maratona teatrale dove come “Martiri Sanificati” cercheremo di essere anche “santificati”, almeno dall’affetto degli spettatori. Siamo sicuri che il pubblico avrà voglia e bisogno di tornare in quel luogo magico che è il teatro. Così da respirare musica, divertimento e un po’ di necessaria leggerezza.
Fase Show, cosa vedremo nello spettacolo e come lo vivremo ?
Attilio ed Emiliano: Sicuramente giocheremo con l’attualità “esasperando” e dissacrando, nel pieno rispetto delle regole, questo momento surreale. Cercando di rompere il muro di plexiglass tra noi e il pubblico nei giorni in cui i riaprono i teatri a favore di un ritrovato contatto umano. Anche se distanziato. Dobbiamo dire che il Teatro lo Spazio grazie alla volontà e all’entusiasmo di Manuel Paruccini e Antonella Granata si è attrezzato per far sì che sia tutto a norma. Pur mantenendo una estetica calda e accogliente in platea, seppur se con posti notevolmente ridotti.
Prossimi progetti.
Attilio ed Emiliano: Avremmo dovuto riportare in scena il nostro spettacolo “Strimpelli e Vinile” per tutto il mese di maggio a Roma con un nuovo allestimento. Purtroppo il covid ci ha fermato, ma appena sarà possibile cercheremo di riportarlo in Teatro in una nuova e scoppiettante versione.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.