Doraemon: morto il suo papà, il fumettista Motoo Abiko
Last Updated on 08/04/2022
A 40 anni dalla prima messa in onda italiana, muore, all’età di 88 anni, il fumettista giapponese Motoo Abikono, uno dei due creatori del gatto-robot Doraemon. Ma era anche il papà delle avventure di Carletto, il principe dei mostri, e di Nino, il mio amico ninja…

Muore, all’età di 88 anni, il fumettista giapponese Motoo Abikono, uno dei due creatori del gatto-robot Doraemon, protagonista di popolari anime, manga e videogiochi. Conosciuto con il nome d’arte di Fujiko A. Fujio e membro di un prestigioso duo artistico con Hiroshi Fujimoto, che firmavano le loro storie fantastiche come Fujiko Fujio. Ma era anche il papà delle avventure di Carletto, il principe dei mostri, e di Nino, il mio amico ninja. Il corpo senza vita di Abiko è stato trovato nella sua casa nella città di Kawasaki, nella prefettura di Kanagawa, a sud di Tokyo.
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Il successo mondiale di Doraemon
Il manga di Doraemon apparve come fumetto per la prima volta nel 1969 per la firma di Fujiko Fujio, lo pseudonimo che cela i nomi dei due artisti, Hiroshi Fujimoto, scomparso nel 1996 all’età di 63 anni, e Motoo Abiko. Più di 170 i milioni di copie vendute nel mondo e protagonista di 1.345 storie a fumetti, pubblicate originariamente dal 1969 al 1996, nonché di tre serie tv anime (realizzate nel 1973, 1979 e 2005), oltre a numerosi film e videogiochi, Doraemon è diventato uno dei personaggi più celebri dell’immaginazione popolare giapponese.
Quarant’anni fa la prima messa in onda italiana
In Italia i diritti per la pubblicazione della seconda serie anime sono stati acquistati da ITB – Italian TV Broadcasting per conto della Rai, che ha trasmesso 306 episodi su Rai 2 tra il 25 ottobre 1982 e il 10 marzo 1983, all’interno del programma televisivo per ragazzi Tandem; in seguito la serie è stata replicata da numerose televisioni locali.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.