Camilluccia, ripristinato il monumento a Walter Rossi dopo il danno subito nel 2021
Il monumento fu collocato il 30 settembre 1980 nel giardino dell’allora piazza Igea, ora intitolata a Walter Rossi, nel terzo anniversario dell’assassinio del giovane studente, ucciso con un colpo di pistola…

È stato presentato al pubblico, dopo un intervento di ripristino e valorizzazione artistica, il monumento a Walter Rossi, che nel marzo 2021 aveva subito il distacco di una porzione consistente dell’opera scultorea. A firmare l’intervento, curato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è lo scultore Giuseppe Rogolino, autore dell’opera.
La storia del monumento
Il monumento fu collocato il 30 settembre 1980 nel giardino dell’allora piazza Igea alla Camilluccia, ora intitolata a Walter Rossi, nel 3° anniversario dell’assassinio del giovane studente. Questo fu ucciso con un colpo di pistola mentre distribuiva volantini di denuncia dopo il ferimento avvenuto la sera precedente della giovane Elena Pacinelli. L’opera, il cui nome è “Contro ogni violenza”, è ricavata da un unico blocco di peperino del volume di 5 m³. Ha una forma ovoidale e al centro ha uno squarcio. Dalla superficie della pietra fuoriescono otto mani bronzee a grandezza naturale. Secondo l’artista rappresenta la regressione dell’umanità verso una violenza primordiale. Le mani aperte simboleggiano il bisogno di pace espresso dagli ideali giovanili che lottano contro la violenza e la brutalità, raffigurate dalla testa di scimmia.
L’opera è stata più volte danneggiata
Nella notte tra il 27 e il 28 marzo 2021, una consistente porzione della scultura, a causa di un cedimento strutturale, si distaccò completamente e cadde sul prato e sul marciapiede. Nel corso degli anni l’opera è stata più volte danneggiata, subendo a più riprese il furto degli elementi metallici. Per questo la Sovrintendenza Capitolina ha eseguito nel corso del tempo numerosi interventi di manutenzione al monumento.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.