Into the blue, il viaggio secondo Renzo Bellanca tra tele e carte
Prosegue sino al 29 luglio, presso la Galleria Emmeotto di Roma, la personale di Renzo Bellanca, “Into the blue”. In mostra una serie di nuovi lavori che raccontano il consolidamento e lo sviluppo della sua ricerca artistica negli ultimi anni attraverso l’uso sapiente della materia

Prosegue sino al 29 luglio, presso la Galleria Emmeotto, la personale di Renzo Bellanca, “Into the blue”. I nuovi lavori in mostra raccontano il consolidamento e lo sviluppo della sua ricerca artistica negli ultimi anni attraverso l’uso sapiente della materia, il sovrapporsi di elementi razionali ed introspettivi, la stratigrafia, il viaggio come esperienza dell’esistenza, il cambiamento che subiscono i luoghi fisici e mentali.
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Le opere in mostra
La mostra si svela tra tele e carte, accompagnandoci in un’esperienza immersiva tra dimensioni spaziali e visive diverse, collegate attraverso il colore, che coinvolge subito lo sguardo con decisione pronto ad amplificare l’impatto emotivo, quel Blu che ha compiuto anch’esso un viaggio nel tempo, strato dopo strato, tappa dopo tappa, tecnica dopo tecnica, in un percorso pittorico che trasformandosi arricchisce il suo bagaglio, in una sequenza di tempi, più o meno dilatati, dove Renzo Bellanca è narratore di un’analisi universale non legata a singoli concetti o accadimenti, ma scava sotto la superficie di ognuno di noi e lo fa per mezzo del tema del colore stesso, Into the blue.
Il significato del blu
Il Blu rappresenta la profondità, l’infinità dello spazio, il cielo, l’acqua. Tutto quello che va a comporre la liquidità, in assenza della quale non può esistere la vita. Il Blu ci dona le linee guida necessarie per compiere un percorso, attraverso e dentro le opere, invitandoci ad un approccio libero da preconcetti, tra l’impatto cromatico che prende il sopravvento empatico e la predisposizione alla riflessione meditativa, a quel viaggio di realizzazione e compimento che vivono le opere stesse durante il loro processo di ideazione e creazione.
L’inedito formato tondo
Tra le tele, è proposto, per la prima volta, il formato tondo. Questo ha fornito l’opportunità all’artista di confrontarsi con una natura compositiva diversa. Una forma che chiama ad una responsabilità spaziale con un focus che non ha confini. E con un modus operandi inedito che risponde a criteri emozionali e ad un punto di vista differenti, rispetto ai formati precedentemente utilizzati.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.