Biblioteca Baldini, 60 anni di storia per il principale luogo di ritrovo degli universitari
Last Updated on 07/06/2022
Fondato nel 1962, come sede dell’Ente nazionale Biblioteche scolastiche e popolari, oltre che sede della direzione generale delle biblioteche, oggi accoglie oltre 5.000 utenti al mese e conta 140.000 volumi moderni

Con la Biblioteca Statale Baldini, sita nel quartiere Parioli di Roma, prosegue il racconto delle meraviglie del patrimonio librario italiano promosso tramite reportage sui canali social dal Ministero della Cultura. Fondato nel 1962, come sede dell’Ente nazionale Biblioteche scolastiche e popolari, l’istituto prende il nome dal giornalista e intellettuale morto proprio in quell’anno, Antonio Baldini, direttore della Quadriennale di Roma e redattore della celebre rivista letteraria Nuova Antologia.
La sua fondazione risale al 1962
Divenuta alla fine degli anni 70 una delle biblioteche pubbliche statali del Ministero della Cultura, oltre che sede della direzione generale delle biblioteche, oggi accoglie oltre 5.000 utenti al mese. “E’ sempre rimasta una biblioteca di quartiere, frequentata molto dai giovani, soprattutto studenti universitari. Una specie di luogo di ritrovo intellettuale dove si viene sia a studiare con i libri propri, sia a studiare per gli esami universitari, trovandovi la bibliografia necessaria”, racconta Umberto D’Angelo, direttore ad interim della Baldini.
La raccolta libraria della Biblioteca Baldini conta oggi 140.000 volumi moderni
La raccolta libraria della Biblioteca Baldini conta oggi 140.000 volumi moderni. E contiene nel suo patrimonio anche dei Fondi di una certa importanza come quello Paolo Monelli. Si tratta di 11.000 volumi e circa 6.000 fotografie che vanno dagli anni della prima guerra mondiale fino agli anni ’60. “Monelli era infatti un giornalista che aveva partecipato come alpino alla Prima guerra mondiale. Ma era anche un uomo erudito e un appassionato fotografo. Nonché marito della celebre direttrice della Galleria Nazionale di Roma, Palma Bucarelli” spiega il direttore D’angelo. Poi aggiunge: “un altro fondo importante è la Bif, la Biblioteca internazionale del Fanciullo. Ovvero 5000 libri per bambini provenienti da circa 60 paesi di tutto il mondo. Una bellissima raccolta in 40 lingue, chiusa ma consultabile. Uno spaccato interessante di tutte quelle pubblicazioni per bambini e ragazzi che sono state fatte nei decenni passati in tantissimi Paesi”.
Non solo riviste, periodici e volumi, in biblioteca arrivano anche nuovi fondi
Rinnovata negli spazi e negli arredi, la Baldini continua ad alimentare le sue raccolte con nuove acquisizioni. Non solo riviste, periodici e volumi, in biblioteca arrivano anche nuovi fondi. “L’ultimo è quello dedicato a Massimo Bordin, un giornalista importante che è stato il direttore di Radio radicale fino al 2019, l’anno della sua morte”, ricorda D’Angelo. E proprio Radio radicale ha deciso di donare il fondo librario e documentale di Bordin, seguitissimo grazie anche alla sua rassegna stampa.
“Si tratta di materiale molto importante che è stato consegnato alle due Biblioteche che potevano meglio rappresentare e conservare questa collezione: la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea e la Biblioteca Baldini. Il patrimonio di Massimo Bordin è un affresco, uno spaccato di tutta la storia italiana dagli anni Settanta a oggi della politica nazionale e internazionale. Sono libri e documenti che rappresentano insieme la vita, la cultura e lo spirito di questo giornalista importante e la nostra storia contemporanea. Per questo – conclude il direttore- si inquadra molto bene nel patrimonio complessivo di questa Biblioteca”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.