“Come è umano lei”, la Rai lavora per un biopic sulla vita di Paolo Villaggio
La Rai sta infatti lavorando su “Come è Umano Lei”, un biopic sulla vita di Paolo Villaggio, venuto a mancare nel 2017. Secondo quanto riportato dal mensile Tivù, le riprese della fiction partiranno questa estate e si svolgeranno tra Genova e Roma

La Rai sta infatti lavorando su “Come è Umano Lei”, un biopic sulla vita di Paolo Villaggio, venuto a mancare nel 2017. Secondo quanto riportato dal mensile Tivù, le riprese della fiction partiranno questa estate e si svolgeranno tra Genova e Roma.
Prodotta da Ocean Productions, Come è Umano Lei vedrà alla regia Luca Manfredi, figlio di Nino e già dietro la macchina di presa di “Permette? Alberto Sordi”. Attualmente non si conosce il nome dell’attore scelto per dare ‘nuovamente vita’ a Paolo Villaggio, l’indimenticato Ugo Fantozzi della saga cinematografica. Il titolo, quello della fiction, riprende il tormentone pronunciato dall’attore per tutta la sua carriera, sin quando si calava nei panni di Giandomenico Fracchia.
Chi è Ugo Fantozzi
Ugo Fantozzi è un personaggio letterario e cinematografico italiano, ideato e interpretato da Paolo Villaggio, le cui storie sono narrate in una fortunata serie di racconti e di film scritti e interpretati da lui stesso. Il suo primo libro da protagonista (1971) ha venduto oltre un milione di copie, mentre il primo film della serie cinematografica (1975) fu campione d’incassi del biennio 1974-75, successo bissato l’anno successivo dal secondo capitolo (1976).
Il personaggio, nato come raffigurazione dell’uomo inetto e sfortunato vittima della prepotenza, è entrato nell’immaginario collettivo per la sua grottesca attitudine alla sudditanza psicologica verso il potere e come esempio di uomo medio vessato dalla società e alla continua ricerca di un riscatto.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.