I “Rapimenti” di Paolo Bielli e Gudrun De Chirico in mostra a Roma
Dal 29 maggio al 29 giugno 2023, presso la Galleria Horti Lamiani-Bettivò di Roma, sarà visitabile la mostra “Rapimenti” di Paolo Bielli e Gudrun De Chirico, che rappresenta l’incontro di due artisti che usano il loro corpo da sempre...

Dal 29 maggio al 29 giugno 2023, presso la Galleria Horti Lamiani-Bettivò di Roma, sarà visitabile la mostra “Rapimenti” di Paolo Bielli e Gudrun De Chirico, che rappresenta l’incontro di due artisti che usano il loro corpo da sempre: danzante in De Chirico e gestuale in Bielli.
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Le opere in mostra
Tirando fuori dai cassetti, dagli armadi e dalle librerie alcuni lavori del passato, lavori primordiali a partire dalla fine degli anni 80, 90 e 2000 ad oggi. Ripercorrendo il suo percorso come in una moviola Bielli ritrova le foto dei modelli strappate dalle riviste di moda.
“Le avevo camuffate, deturpate, trafitte e sporcate dagli spray, a volte cerchiate focalizzandone i volti, ancora più belli dopo averli in qualche modo rovinati; sembra che il tempo li ha resi ruvidi, togliendone quella patina di nuovo, di pulito e di intoccabile. Donando ad essi una nuova vita, più vera, più vissuta e più sincera”.
Circa 40 quadri di piccole dimensioni e 10 di grandi dimensioni
Ma soprattutto rivelare un altro tipo di bellezza e non quella imposta dalle pubblicità dei cosmetici e profumi. I modelli bellissimi attirano anche se spesso vuoti nel loro involucro patinato e lucido, come se fossero stati stirati, inamidati e messi a lucido. Ritrova l’immagine del coltello simbolo di un oggetto conturbante che buca con la sua sagoma la carta stampata delle riviste. Senza andare a violentare le figure che ancora impassibili sembrano non accorgersi di nulla.
Sono circa 40 quadri di piccole dimensioni e 10 di grandi dimensioni. La performance dal titolo “Rapimenti” rivela c’ho che spesso non immaginiamo, il rapimento di un’idea, di un’opera d’arte o di un concetto…. Unendo il loro diverso modo di comunicare in uno spazio che come in un ring li vedremo alle prese con ostacoli che limitano la libertà, in una lotta circolare. Nel movimento troveranno un punto in comune sta a voi individuarlo.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.