“Selfie” nella Storia dell’Arte: i grandi quadri diventano hi-tech
Last Updated on 27/01/2019
All’epoca dello smartphone, anche l’arte diventa “selfie”. I protagonisti dei quadri più famosi della Storia dell’Arte sono stati ritratti con in mano dispositivi telefonici e tablet. Ecco le dissacranti rivisitazioni dell’illustratore coreano Kim Dong-Kyu. Ma, tranquilli, non è un omaggio a Jobs e a Zuckerberg, statene certi.
Nel progetto “Art x Smart” i protagonisti di capolavori della Storia dell’Arte, come La Ragazza con l’orecchino di perla, la Venere di Cabanel, i Giocatori di Carte e Lo specchio della Venere e Cupido, vengono immortalati con un prodotto hi-tech in mano, rendendo i personaggi più narcisisti e più distratti. Dalle opere di Vermeer, Monet, Friedrich, Picasso, Velázquez, Cézanne, Chagalle, Seurat e Manet.
Le opere d’arte qui rappresentate, che giocano con autoscatti o con social network, circondate dalla natura o da persone, diventano immediatamente sole. Sensazione che, noi giovani (e consapevoli) vittime dell’asocial networkismo conosciamo bene.
Riflessioni sociali a parte (non è questo il luogo più adatto), come sia cambiata la concezione della fotografia è sotto gli occhi di tutti: autocelebrativa, approssimativa, taroccata. E, da un certo punto di vista, va bene così. O no? Ne parleremo nei prossimi giorni, con i grandi “selfie del Novecento”.
- “Girl with a pearl earring and an iPhone” (“La ragazza con l’orecchino di perla e l’iPhone”) da La ragazza con l’orecchino di perla di Johannes Vermeer, 1665
- Rivisitazione del Viandante sul mare di nebbia dipinto da Caspar David Friedrich nel 1818
- “Colazione”, la reinterpretazione della Colazione sull’erba di Édouard Manet, 1862-1863
- Portrait de Marie Therese Walter di Picasso in stile selfie
- L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci in stile “social”
- Lo specchio della Venere e Cupido di Diego Velázquez (1648 ca.) si è tramutato in un iPad
- I giocatori di carte, dall’omonima opera di Paul Cézanne, 1894–95
- “News of kidnapping on Facebook” (“Notizia di un rapimento su Facebook”) da Sopra la Città di Marc Chagall, 1914-1918
- “Sunday afternoon”, (“Domenica pomeriggio”), da Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte di Georges-Pierre Seurat, 1884-1886
- “The Balcony” by Edouard Manet
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
6 Comments »