Fiori per sempre – Intrecci d’amore tra tappeti e scultura: la Galleria Sheyda ospita le sculture di Francisco Gaona
Last Updated on 10/02/2015
Intrecci tra tappeti e scultura, è questo il tema della mostra Fiori per sempre che è stata inaugurata giovedì 5 febbraio presso la Galleria Sheyda Nodi di Persia in via Plauto 16, nello storico quartiere di Borgo a Roma. L’evento fa parte del ciclo “Fusioni d’arte”, rassegna culturale organizzata dalla Galleria Sheyda con l’obiettivo di indagare le relazioni tra l’arte annodata e altre forme artistiche.
I fiori scolpiti dall’artista colombiano Francisco Gaona e i fiori annodati dei tappeti persiani si sono incontrati ed intrecciati simbolicamente all’interno della splendida cornice della Galleria Sheyda. Suggestivi accostamenti cromatici, musica zen e poesie di Matsuo Bashō hanno accolto gli ospiti intervenuti al vernissage: collezionisti, critici e artisti tra i quali alcune special guests d’eccezione, l’eclettico artista Mark Kostabi e il re delle percussioni Tony Esposito con sua moglie Eleonora Salvadori.
A presentare Francisco Gaona e le sue sculture, è intervenuta Simonetta di Cagno che, dopo un’introduzione sull’arte mistico-concettuale di Gaona, si è soffermata sulla tecnica artistica utilizzata nelle opere presentate ispirata alla lavorazione delle ceramiche Raku e all’estetica dell’Ikebana-Zen. Legno, metallo e ceramica Raku si fondono per celebrare la natura, la sua incessante vitalità attraverso la forma assunta dai fiori, una “forma” che però appare in costante movimento, come accarezzata dal vento o dagli altri elementi naturali.
Ed è la stessa celebrazione della natura e della vita quella espressa nei tappeti persiani, annodati con sapiente maestria secondo un’arte millenaria, che ci ricorda che del ciclo vitale, della meraviglia del creato, possiamo unicamente abbracciarne il mistero. «Potessi vedere dischiuso nei fiori il volto di Dio», è uno dei celebri versi di Bashō che ci accompagna all’interno di questo universo artistico che resterà in esposizione nella Galleria d’arte annodata Sheyda fino al 19 febbraio. L’appuntamento è in via Plauto 16, da lunedì a sabato (10:30-19:30). Ingresso libero.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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